Ci siamo, ci risiamo, ci siamo sempre stati. La Juve continua a vincere anche partite non brillantissime e questa cosa dà più fastidio di quando vince dominando. O forse dà lo stesso fastidio ma si diffonde quel gusto noir del dire che sì, vince, ma non convince e forse forse poteva anche non vincere
I TITOLI DEI GIORNALI
Subito dopo la fine della partita del Monday night contro il Genoa, la pagina web della “Gazzetta dello Sport” si affrettava a titolare: “La Juve vince col brivido”, a far intendere che l’1-0 avesse retto fino alla fine un po’ per caso, con qualche rischio finale che poteva far ripetere ad Allegri lo spogliarello post Carpi – Juve di un paio di anni fa. Chi ha visto la partita allo Stadium (pochini in verità, complice la chiusura della Sud) o in tv avrà notato che nulla del genere è accaduto. A parte un po’ di normale apprensione da tifosi dovuta a un risultato non chiuso quando ci sono state le occasioni, gli uomini di Ballardini non hanno mai centrato lo specchio della porta, un po’ esagerando si potrebbe dire che non abbiano proprio mai tirato se non un paio di tentativi estemporanei finiti abbondantemente nella Sud desolatamente vuota. Cosa peraltro evidenziata poi dai voti della stessa rosea, in cui si precisava che Szczesny di fatto è stato spettatore non pagante, mai chiamato in causa durante la partita. Quindi questo brivido non sappiamo chi l’abbia accusato. Il “Corriere dello Sport” non si discostava molto da questo, sottolineando la prestazione sottotono di molti bianconeri, e poco importa se ancora una volta il risultato è rimasto in bilico più che altro per gli errori di mira degli uomini di Allegri e per meriti di Perin (una su tutte, la parata sulla splendida punizione di Pjanic). Anche a Sport Mediaset e su Sky non sono mancate le critiche alla Juve, in difficoltà, con poco gioco, con giocatori fuori dal coro, eccetera eccetera eccetera. Il confronto è sempre con un Napoli che per tutti i giornali o quasi è sempre spumeggiante, gioca meglio, merita di vincere tutte le partite, e poco importa se nelle ultime uscite invece le prestazioni dei partenopei non siano all’altezza di quelle davvero spumeggianti di inizio campionato. Nulla si è detto dei carichi di lavoro importanti sostenuti dai bianconeri per il richiamo di preparazione, che inevitabilmente portano a imballare gambe e idee soprattutto verso fine gara.
CALENDARI E SPALLE LARGHE
Delle ultime ore la polemica sul calendario, che vede un Maurizio Sarri furibondo perché nelle prossime uscite il Napoli giocherà spesso dopo la Juve, cosa che a detta del tecnico toscano penalizzerebbe oltremodo gli azzurri. Persino la Lega Serie A gli ha risposto facendo notare come nelle precedenti 20 giornate i ruoli fossero assolutamente invertiti, con la Juve che ha giocato molte volte dopo il Napoli, compresi tra l’altro gli ultimi tre turni in cui i bianconeri hanno sempre chiuso la giornata (con Verona e Cagliari fuori, l’altro ieri allo Stadium col Genoa). Ci ha pensato anche mister Allegri a sottolineare come la polemica sia abbastanza inutile e fuori luogo, considerando che il calendario è stilato in funzione degli impegni extracampionato e che se la Juve gioca anche Champions e Coppa Italia il martedì (come succederà nei prossimi turni delle due competizioni) deve necessariamente anticipare al sabato o al venerdì. Aggiungiamo noi, alcuni posticipi degli azzurri saranno conseguenza delle partite di Europa League che come noto si gioca di giovedì. Tutto sommato l’ambiente bianconero è abituato a polemiche e punzecchiature di questo tipo, così come al polverone di polemiche succedute al primo errore del VAR a favore, in cui si è tirato in ballo niente meno che il contesto sociale per aggiungere l’aggravante al già clamoroso errore. E anzi spesso da queste situazioni gli uomini di Allegri trovano nuova linfa per continuare a lottare.
Dario Ghiringhelli (@Dario_Ghiro)
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