La coperta corta a centrocampo è stato un incubo che ha tormentato la Juventus per due lunghe sessioni, ora la dirigenza bianconera non si vuole più fermare. Mentre l’estenuante trattativa Emre Can cerca di arrivare al termine, tra mail mandate, accordi trovati e carte che che continuano a mancare, la coppia Marotta-Paratici comincia a mettere le basi per il prossimo anno: Dennis Praet sarà un nuovo calciatore bianconero, affare da 25 milioni di euro.
PRAET CHI?
Il mercato vive di grandi nomi, di top player, di trattative faraoniche e capricci. Lungi da noi dire il contrario, ma non scordiamoci di quelle di nicchia, di quelle meno chiaccherate perchè sono proprio quest’ultime a regalare le gioie più grandi. E sì, Praet potrebbe essere l’ennesimo gioiellino nella faretra di Allegri.
Dennis nasce e cresce, sia calcisticamente che non, in Belgio. Muove i primi passi nella squadra del suo paese per poi, giovanissimo, approdare in uno dei migliori settori giovanili d’Europa: l’Anderlecht. Scende subito in campo con la prima squadra, partendo da titolare nella finale della Coppa del Belgio. Com’è andata? Due assist, 4 a 0 finale e primo trofeo nel palmares.
NUMERI ALLA MANO
Più il tempo passa, più Praet matura velocemente. A vent’anni sembra un giocatore fatto e finito, tanto da essere inserito nella lista dei migliori giocatori nati dopo il 1992 da Don Balon e tanto da essere insignito del premio di miglior calciatore del campionato belga. Il livello sarà sicuramente più basso, ma quanti ragazzini saprebbero vincerlo nelle vesti di trequartista? Ve lo dico io, pochi.
La qualità migliore, oltre ad una tecnica raffinata e una visione di gioco fuori dal comune, è il saper mandare in rete i compagni: 43 assist in circa 200 partite in carriera. Un trequartista vecchio stampo, bello da vedere e decisivo quando serve.
✔ PRO: Grande tecnica – visione di gioco – grande capacità nel mandare in rete i compagni
✘ CONTRO: Qualche disattenzione in fase difensiva – salto in una grande squadra
LA SUA EVOLUZIONE
Corteggiato dai top club europei fin dai primi anni della sua carriera, Praet e famiglia non riescono mai a farsi convincere del tutto dai vari corteggiatori. A 22 anni, dopo un’annata non proprio al top della forma, arriva la chiamata da prendere o lasciare: la Samp è la finestra giusta per lanciarsi nel calcio che conta e lui lo sa.
Giampaolo ama i calciatori tecnici, lui esprimere le sue qualità. Fra i due, però, c’è una piccola divergenza: il tecnico lo vuole mezz’ala, Praet un po’ meno. L’adattemento e il suo futuro passano da qui, scivolare in panchina e rinunciare alla grande occasione o, con spirito di abnegazione, ricominciare da zero e reinventarsi? Beh, neanche a dirlo.
Il suo rendimento va in crescendo ogni settimana, confermandosi punto fermo dell’undici del suo mister. Praet, a 23 anni, è tutto quello che un mister cerca: lucido nel gestire palla, freddo nel prendere decisioni e affamato quando si tratta di recuperare palloni. Un giocatore che coniuga quantità e qualità come pochi sanno fare, motivo per cui Marotta non poteva farselo scappare.
Ora Dennis ha l’occasione che aspettava da una vita: giocare in un top club, combattere per un posto in nazionale e, come ha detto in una recente intervista, diventare “leader con i piedi. Far capire ai compagni che possono sempre passarmela e io tenerla”.
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