Mario Balotelli sembra essere davvero maturato. L’ex talento dell’Inter sta attraversando un ottimo periodo a Nizza e sembra aver trovato la giusta serenità. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, SuperMario è tornato a parlare della Serie A e della Nazionale.
LA CARRIERA
La carriera di Balotelli è stata davvero un lungo travaglio fatto di acquisti milionari e cessioni a poco prezzo. Partito dalla cantera dell’Inter, il giovanissimo Balotelli ha vinto tutto con i nerazzurri, ma poi (complice qualche screzio con i tifosi) ha deciso di emigrare al Manchester City degli sceicchi. Anche qui grande partenza, ma poi si è perso nei litigi con Mancini. Altro ritorno in italia, stavolta al Milan, la sua squadra del cuore. Ottime prestazioni ma soliti problemi e logica cessione al Liverpool, dove fa davvero male. Ultimi sei mesi del 2016 ancora al Milan e infine approdo al Nizza. Nizza che ora lo incorona re, sfruttando anche la sua maturità finalmente acquisita.
LOTTA SCUDETTO
Balotelli in Francia, ma Balotelli che non smette mai di pensare al nostro campionato. E la sua opinione è chiara. “Chi vince lo scudetto? Non ho nulla contro la Juve, ma ormai ne ha vinti tanti. Diciamo che mi farebbe piacere se lo vincesse una tra l’Inter e il Napoli” dice SuperMario. Un’altra frecciatina ai tifosi bianconeri, con il quale non ha mai avuto un grande rapporto.
AMORE NAZIONALE
Il nuovo Balotelli sta lavorando anche per riprendersi la Nazionale. Una Nazionale che lo ha amato e criticato, in pieno stile Balotelli. E le parole di mario sono tutte piene di tristezza per la non qualificazione al Mondiale. “Mi fa ancora rabbia ricordare quell’Italia-Svezia. Non puoi uscire quando hai in squadra Belotti, Immobile e Insigne. Per non parlare dei veterani. Gli svedesi avevano al massimo due giocatori al livello dei nostri. Incredibile”. Infine, Balotelli ha parlato del suo rapporto con Ventura e con i Senatori: “Io ancora non ho capito perché Ventura mi ha lasciato fuori. Quando lo vidi il primo maggio dopo NizzaPsg mi fece uno strano discorso, facendomi notare che di me non doveva scoprire nulla: da me si aspettava solo un atteggiamento da leader. Poi, non l’ho più sentito. Ora dopo l’esclusione dal Mondiale, tutti se la prendono con lui, io non voglio infierire. Però ancora non capisco perché mi ha escluso. Si dice che sia stato il gruppo a opporsi? Io stimo molto Gigi Buffon. Quando l’ho chiamato per chiedergli se ci fossero dei problemi, lui me lo ha escluso. E Gigi è uno come me: le cose le dice chiare in faccia. Così come Immobile e Insigne mi hanno detto che mi avrebbero accolto volentieri. Non voglio nascondermi. Il mio sogno è quello di tornare a vestire quella maglia: mio padre era il mio primo tifoso e glielo devo. E poi, non so spiegarmi il perché, ma quando gioco con la maglia dell’Italia sento sempre delle sensazioni particolari e do sempre di più”.
Simone Calabrese
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