Gonzalo Higuain sembrerebbe essere tornato il vero Gonzalo Higuain. Sacrificio, gol, forza tecnica e condizione psicologica al top. Protagonista assoluto dell’ultimo turno di campionato con quella rete al San Paolo, il Pipita si racconta ai microfoni di Sky in vista di un’altra sfida scudetto. E parte proprio dall’attesa per Juve-Inter: “I nerazzurri sono un avversario ostico, duro, con un grande allenatore. Stanno dimostrando la loro forza. Sarà una battaglia, speriamo di riuscire a prendere il primato e poi aspettare il risultato del Napoli. Bisognerà fare una grandissima partita e portare a casa questi tre punti fondamentali per la lotta scudetto“.
Higuain: “Non cambio idea sul Napoli”
Non si scompone il Pipita quando parla di scudetto. E non lo fa nemmeno quando ricorda i fischi del San Paolo prima dell’inizio del match: “Io non cambierò mai idea su quei tre anni a Napoli. I tifosi azzurri sono stati sempre fantastici, poi ognuno è libero di esprimere come vuole il proprio dissenso. Non so se un giorno potrà tornare tutto normale, occorre chiederlo a loro. La vittoria al San Paolo? Siamo risusciti a non subire gol in casa loro. È praticamente impossibile, quindi abbiamo fatto una grande partita“.
“Nessuna paura in Champions”
Gli ultimi flash di Higuain sono dedicati al sorteggio Champions di lunedì: “Chiunque sarà il nostro avversario non ha importanza perché in Champions bisogna affrontare tutte le squadre per arrivare in fondo. Abbiamo la convinzione di poter far bene anche quest’anno. Le parole di Messi? Sono felice, con lui c’è un ottimo rapporto”.
Higuain a premium: “Voglio il mondiale. Dybala? Paulo deve stare tranquillo”
“La non convocazione in nazionale mi ha dato più motivazioni? Manca molto per il mondiale e ovviamente per andarci dovrò fare bene qui. Quindi il mio primo obiettivo è fare una grandissima stagione con la Juventus per poi ricevere la chiamata per la Russia. Deciderà il CT ma io ci penso ogni giorno e lavoro anche per quello. Dybala in difficoltà? Paulo deve stare tranquillo. Ogni tanto parlo con lui e gli dico che deve stare calmo e fare quello che sa. Ci sono passato anche io da quella situazione. Tutta la mia carriera è stata così, se segnavo sempre era una cosa normale, se non segnavo per due partite mi ammazzavano. Ma questo succede solo ai giocatori importanti, quindi questa cosa deve renderlo orgoglioso perché significa che è uno dei migliori attaccanti”.
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