Juventus-Crotone verrà ricordata come il match che ha visto sbloccare De Sciglio in tutte le competizioni. 173 presenze tra club e Nazionale, nessuna rete a livello professionistico. L’eurogol dell’ex rossonero non rappresenta soltanto una saetta di 103.3 km/h che si infila sotto la traversa. L’eurogol resta l’immagine della consacrazione di un ragazzo umile e di un autentico professionista.
La storia di Mattia De Sciglio alla Juventus comincia tra mille perplessità di una tifoseria accecata da pregiudizi e stereotipi. La mancata voglia da parte di qualcuno di non dare nemmeno un’occasione allo stesso De Sciglio, tanto da accoglierlo a Torino con un’etichetta da “scarsone” già appiccicata sulla maglietta. La rete di questa sera rappresenta una rivincita. La rivincita di chi non si da per vinto, nonostante mille difficoltà. La rivincita di chi si mette a disposizione e lavora a testa bassa sin dal primo giorno a Vinovo. E una conferma per tutti coloro che hanno riposto fiducia in un ragazzo con tanto potenziale ancora da esprimere.
L’immagine finale è rappresentata da quell’abbraccio collettivo dopo la rete. Un momento di felicità condivisa e spontanea per un compagno di squadra che sembra finalmente aver trovato la propria dimensione. L’immagine di Capitan Buffon che percorre tutto il campo per abbracciare il giovane De Sciglio, un riconoscimento del valore che lo stesso De Sciglio ha per la squadra. Testa bassa, voglia di migliorare e di ascoltare un allenatore che ha fatto di tutto per averlo in estate.
La lezione che ci portiamo a casa da questo Juve-Crotone è la necessità di dare un’occasione a tutti, senza sentire il bisogno di etichettare un giocatore senza nemmeno averlo visto giocare. Un’occasione che deve essere presa e portata a casa con professionalità. La stessa professionalità che De Sciglio ha mostrato finora…
Christian Travaini
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