Non ci sono cose da salvare questa sera. Una data che risulterà storica per il nostro calcio. L’Italia non si qualifica ai prossimi mondiali in Russia 2018. Un incubo, un qualcosa di nemmeno immaginabile. Ma vero. Una ferita lancinante per tutto il movimento. Dispiace vedere lasciare in lacrime Gianluigi Buffon. Il Capitano lascia così. Dispiace per i senatori che in azzurro sono stati protagonisti di battaglie epiche, di trionfi unici. Adesso è il momento di analizzare cosa non è andato. Non di trovare un capo espiatorio ma di comprendere veramente se ci sono colpevoli.
Inadeguati
Se in 180 minuti non riesci a realizzare un gol contro la Svezia meriti di non partecipare al Mondiale. In campo regnava il caos. Improvvisamente leader tecnici come Daniele De Rossi perdono la titolarità per giocatori come Jorginho, fino ad oggi ignorato dal commissario tecnico azzurro. Il corso Giampiero Ventura era iniziato con slogan entusiastici. Addio catenaccio e antiquato 3-5-2. Spazio alla fantasia, all’estro e largo ai giovani. Il 4-2-4 il nuovo credo del calcio nostrano. Una ventata di novità attuata forse dai personaggi sbagliati. Perché è inammissibile che Carlo Tavecchio sia a capo della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Ancor più inammissibile è rinnovare il contratto di Giampiero Ventura senza apparenti motivi ottenuti sul campo. Notizie che sono passate sotto traccia e che adesso paghiamo a carissimo prezzo sulla nostra pelle.
Scelte discutibili
Gabbiadini e Jorginho dal primo minuto. Nessuno dei due ha brillato, il napoletano ha creato due chiare occasioni, ma è mancato nella costruzione del gioco. L’attaccante è stato schierato in una posizione atipica: dietro ad Immobile non ha inciso come rifinitore. Lasciare il talento più puro che possediamo, Lorenzo Insigne lascia esterrefatti. Lasciare fuori uno dei giocatori più in forma in Europa come El Shaarawy ancor di più. Vedere Candreva puntualmente inconcludente, Darmian spingere poco e male sull’altra corsia. Un 3-5-2 privo di idee. Un atteggiamento scialbo. Questa sera al San Siro ci si giocava un Mondiale. E la sensazione che chi avrebbe potuto incidere è stato fatto fuori è nitidissima. Florenzi ha cambiato ben tre ruoli in 90 minuti. Ha iniziato da mezz’ala destra ha concluso da laterale sinistro. A regnare questa sera è stato il caos e tutto questo può solo essere ricondotto esclusivamente ad una sola persona.
Cambierà qualcosa?
Mentre Ventura non ci mette manco la faccia dopo un disastro calcistico di questa portata, noi ci interroghiamo su quello che sarà. Non sono bastate due eliminazioni consecutive ai gironi dei Mondiali di Sud Africa e Brasile per cambiare un movimento che fa acqua da tutte le parti. Si spera che sia questo l’evento che ci possa far rinascere. Perché questa sera non sia vana. Perché un’Italia senza Mondiale non avvenga più.