Quando Mario Mandzukic è arrivato a Torino, il 21 giugno 2015, per sostenere le visite mediche con la Juventus, nemmeno il più pessimista dei tifosi bianconeri avrebbe immaginato il misero bottino di goal messo a segno dall’attaccante croato fino a questo momento: 11 presenze, 3 goal all’attivo e tante prestazioni deludenti.
COLPO LAMPO – È un’operazione lampo quella che porta ‘’Super Mario’’ a vestire la maglia della Juventus. L’ad Marotta chiude l’affare con l’Atletico Madrid sulla base di circa 19 mln di euro e al croato viene garantito un contratto quadriennale da top player di circa 5 mln annui. La Juventus ha il suo bomber di razza. Il suo compito è quello di onorare la maglia numero 17 appartenuta all’indimenticato David Trezeguet.
IL RIMPIAZZO – Se nell’immaginario di molti l’innesto di Mandzukic viene considerato in stretta correlazione con la partenza ormai annunciata del ‘’Rey Leon’’ Llorente, nei piani della dirigenza invece si pensa di aver magistralmente colmato il vuoto, in termini di goal, carisma ed esperienza lasciato da Carlos Tevez, vero e proprio trascinatore della Vecchia Signora nelle stagioni precedenti.
POCA LUCE E MOLTE OMBRE – Mario Mandzukic si presenta nel migliore dei modi ai suoi nuovi tifosi con il goal contro la Lazio, a Shangai, in finale di Supercoppa italiana. Arrivano le prime prestazioni scialbe in campionato, poi un nuovo importante sussulto nella notte di Manchester, goal del provvisorio pareggio e tanti elogi a fine partita. Segue il buio totale: l’attaccante offre performance incolori, non è mai incisivo e,come se non bastasse, arriva un infortunio muscolare che lo terrà lontano dai campi per circa due settimane. Mandzukic torna contro l’Inter a San Siro ma non punge più. Il goal contro l’Atalanta allo Stadium, il primo in campionato, è soltanto una parentesi illusoria. In campo sembra di vedere la copia brutta dell’implacabile bomber che qualche anno addietro trascinava il Bayern Monaco in finale di Champions. Il croato è macchinoso nei movimenti, non trova la giusta intesa con i compagni e delude, almeno fino a questo momento, chi aveva ciecamente creduto in lui.
LA BOCCIATURA – Insomma, Mario Mandzukic che, nell’immaginario collettivo e negli auspici della società, doveva essere l’attaccante di caratura internazionale, bomber decisivo, nonché punto fermo in questa ‘’giovane’’ Juventus da far crescere e maturare è ad oggi quasi ‘’oggetto misterioso’’, forse il maggior colpevole della scarsa vena realizzativa della squadra in questo inizio di stagione e sicuramente l’uomo dal quale ci si aspettava di più. Ieri, nella serata di Mönchengladbach, nella “sua” Germania, arriva la bocciatura anche da parte di mister Allegri che preferisce schierare in campo la coppia d’attacco formata da Morata e Dybala, in un palcoscenico, quello della Champions League, nel quale il croato si è sempre esaltato.
Attenzione comunque a dare Mandzukic per finito. Il suo curriculum parla chiaro: sempre in doppia cifra negli ultimi quattro anni, addirittura ha sempre raggiunto almeno i 20 goal complessivi nelle ultime tre stagioni. Ci si trova al cospetto di un attaccante di assoluto valore, che ha sempre lasciato il segno ovunque abbia giocato. I tifosi della Juventus non possono far altro che avere pazienza ed aspettare fiduciosi il ritorno definitivo di un Mario Mandzukic ‘’Super’’, come sempre ha dimostrato di essere nel corso della sua brillante carriera.
Luca Piedepalumbo