Abbiamo finito gli aggettivi per qualificarlo: fenomeno, alieno, supereore. In poche parole, Gianluigi Buffon. Il portierone bianconero dimostra ancora una volta il perché sia da annoverare di diritto nell’élite del calcio mondiale, sfoderando un’altra prestazione pazzesca, che regala un punto importantissimo alla Juventus.
Una partita iniziata in salita, con un gol subito ingenuamente, ma sul quale Gigi poco poteva fare. Il secondo tempo parte sotto buoni auspici, una Juve arrembante fa paura al M’Gladbach. L’ingenuità di Hernanes, espulso per un intervento inutile, fa cambiare la partita in negativo. Allegri rinuncia ad attaccare e i tedeschi iniziano a premere con continuità.
Al 76′, Gigi sveste i panni da umano e diventa Superman. Stindl, a due passi, colpisce di testa, quasi a botta sicura. Ma il capitano bianconero, con un intervento di puro istinto, respinge di piede. È un intervento che vale quanto un gol, più di un gol. E poi si ripete, a un minuto dal termine, questa volta su Hazard, il fratellino del più famoso Eden, ma che pure ci sa fare. Il belga prova la conclusione dalla distanza: Buffon è di nuovo decisivo, deviando il pallone quel poco che basta per evitare la rete.
Essere un fuoriclasse significa questo: fare la differenza nei momenti che contano. Buffon, probabilmente, è l’ultimo di questa pregiatissima razza rimasto in rosa e non fa altro che continuare a dimostrarlo. Partita dopo partita, parata dopo parata. E anche se a volte la sfortuna è stata più forte di lui, questa squadra deve tanto, tantissimo a uno degli ultimi fenomeni del calcio italiano. Che speriamo riescano a clonare.
Felice Lanzaro (@FeliceLanzaro)