Quattro le partite ufficiali disputate dalla Juventus Women, i risultati sono assurdi per ora: 28 gol segnati, zero subiti. La classifica sorride alle bianconere che viaggiano a ritmo pieno e condividono il primo posto assieme a Tavagnacco e Brescia (che hanno la stessa differenza reti ma con un numero di reti segnate maggiore). In questa settimana in cui il campionato fa sosta (una delle molte), andiamo ad analizzare ruolo per ruolo quello che finora si è visto nelle partite della squadra di mister Guarino.
DIFESA
Il solo numero “zero” alla voce gol subiti dovrebbe essere ampiamente esaustivo per dire come ha lavorato la retroguardia. In effetti c’è ben poco da dire: finora la coppia Gama-Salvai ha dimostrato di poter garantire grande sicurezza alla squadra, in particolare il capitano ha dato l’impressione di essere invalicabile. Le poche conclusioni subite sono state neutralizzate senza problemi da Giuliani, l’unica ad avere ancora la porta inviolata nella Serie A Femminile. Leggermente diverso il discorso sulle fasce: se sulla sinistra Boattin sembra un trattore capace di bruciare il campo sotto ai suoi piedi, Hyyrynen ha avuto qualche piccola difficoltà. Sembra che la finlandese ogni tanto arrivi in ritardo sulle giocatrici non per limiti, ma per leggere distrazioni. Intendiamoci: finora non ha sbagliato niente. La corsia destra però rimane quella da cui è più facile vedere la costruzione delle occasioni avversarie. La sensazione è che col tempo questo problema (se così si può definire) andrà a dissolversi sempre più.
CENTROCAMPO
Questa è la zona in cui si è vista di più la mano di mister Guarino: una squadra che non dà alcun punto di riferimento alle avversarie, con giocatrici capaci di scambiarsi di posizione con grande naturalezza. La disponibilità e la grande personalità delle centrocampiste permette alla squadra di saper recuperare palla e proporsi subito in avanti senza perdere tempo: grandioso il modo in cui vengono alternate le verticalizzazioni in avanti con i classici cross dalla fascia. A dettare i tempi una sontuosa Rosucci, capace di sparire dai radar per piazzarsi dove la difesa avversaria lascia la zona incustodita. Donna ovunque, si propone in difesa e in attacco, al centro e sugli esterni.
ATTACCO
Benedetta Glionna è la sorpresa più gradita di questo inizio stagione: l’under 19 è la versione femminile di Mandzukic. La ragazza dai lunghi capelli garantisce corsa per tutto l’incontro senza mostrare alcun segno di cedimento, sacrificandosi ottimamente in fase difensiva e segnare a ripetizione con grande spietatezza. Nessuna differenza se viene spostata sulla destra, il suo rendimento non cala. Sugli stessi ritmi viaggia Barbara Bonansea: nella partita con il Mozzanica è stata uno spettacolo per gli occhi. Meno contro la Res Roma, ma non si può pretendere sempre una partita da 8,5 in pagella. Si deve ancora far attendere invece il gol di Sanni Franssi: la finlandese ci ha provato in tutti i modi, ma quella palla per il momento non ne ha voluto sapere di entrare. Per adesso il suo compito è stato quello di fare tutto il lavoro sporco, quindi creare gli spazi, portare via più marcatori possibili, fare a sportellate; tutto eseguito ottimamente secondo i piani.
DIFETTI
Si, perché qualcosa da aggiustare nonostante tutto c’è. Guarino lo ha detto in zona stampa: “Sbagliamo troppi passaggi”. In effetti chi imposta il gioco spesso pecca di imprecisione, regalando palla nei momenti più sbagliati (ammesso che esistano momenti giusti). Questa squadra segna tanto, ma potrebbe segnare ancora di più: se in parte non accade per i passaggi sbagliati, in parte lo è anche per una cattiveria che sotto porta ogni tanto manca. Sembra assurdo visto lo score ma è così: le ragazze tirano poco o niente da fuori area, preferendo la maggior parte delle volte il passaggio. Poi ci sono anche i meriti dell’altra squadra, la sfortuna, la bravura del portiere… sta di fatto che la Juventus Women ha tanti gol non messi a segno. Non tutte le partite possono essere facili come quelle viste finora. Ultimo appunto: l’italiano delle ragazze straniere. Guardando la partita dal vivo ci si rende conto che la barriera linguistica si fa sentire. Quando vengono richiamate, le non italiane non capiscono subito il motivo. Questo può far perdere l’attimo che, in un match decisivo, può risultare fatale. La sensazione è che questi sono tutti problemi che col tempo si risolveranno da soli.