Il periodo è di quelli difficili. Tre pareggi e due sconfitte nelle cinque partite di campionato; ancora fresco il 2-0 rimediato sabato nel derby cittadino contro il Torino.
Quest’oggi però arriva lo Sporting Club de Portugal a Vinovo e la Juve ha l’opportunità di dare una svolta alla stagione in corso.
Dal Canto non può contare sugli infortunati Del Favero e Toure, oltre al lungodegente Muratore.
L’allenatore bianconero conferma il 4-3-3 con Loria in porta, Kameraj, Vogliacco, Zanandrea e Tripaldelli a comporre la linea difensiva. Centrocampo a tre formato dalla sopresa di formazione Merioal fianco di Morrone e Caligara. Davanti il tridente inedito con Di Pardo largo a destra, Olivieri punta centrale e Nicolussi Caviglia esterno sinistro.
PRIMO TEMPO
Sin dalle prime battute si vede la netta differenza di qualità tra le due squadre. Bastano solo dieci minuti allo Sporting per passare in vantaggio con Rafael Leão che sfrutta l’errato posizionamento di Vogliacco sulla linea di fuorigioco e, superato Loria in dribbling, insacca il vantaggio. Passano altri nove minuti e arriva il raddoppio. Conté scappa sulla sinistra alle spalle di Kameraj e serve un assist perfetto per Rafael Leão che deve solo spingere il pallone in rete.
Juve in profonda difficoltà che mostra le solite problematiche in fase di costruzione ma che aggiunge incredibili amnesie difensive.
I portoghesi amministrano con tranquillità il doppio vantaggio e al minuto 41 trovano anche il tris. Vogliacco buca l’anticipo e si lascia scappare alle spalle uno scatenato Rafael Leão che viene steso in area di rigore da Kameraj. Dal dischetto Miguel Luis spiazza Loria e fa 3-0.
Tre minuti più tardi arriva anche il poker: ennesimo buco in mezzo alla linea difensiva che si perde la verticalizzazione per Jovane Cabral che, di sinistro, chiude il primo tempo sul 4-0.
SECONDO TEMPO
Il confronto nello spogliatoio fra squadra e allenatore porta ad un cambio: esce Merio, al suo posto entra Capellini.
Complici l’espulsione per fallo di reazione di Cabral e il calo fisiologico dei portoghesi, i ragazzi allenati da Dal Canto si mostrano con maggiore frequenza in zona offensiva.
A metà primo tempo arriva anche il turno di Montaperto che prende il posto di Morrone.
La Juve trova il gol della bandiera al 29° con Capellini che, dal limite dell’area di rigore, infila sul primo palo l’estremo difensore portoghese.
Nonostante la superiorità numerica per buona parte della seconda frazione di gioco, le occasioni da rete per i bianconeri si contano sulle dita di una mano.
Cade ancora, e malamente, la Primavera bianconera: pesante 1-4 in casa che compromette anche la corsa europea.
Simone Dinoi