La Lazio è forte, molto, e Inzaghi è un signor allenatore. Ah, poi c’è quel Ciro Immobile indemoniato: i suoi numeri parlano. Ecco, sarebbe bene partire da questo, per parlare di Juve-Lazio. Tra il possibile 2-0 bianconero e l’1-2 finale c’è un mare di errori, ma pure tanta bravura biancoceleste.
Qualcosa che manca
La Juventus, ancora una volta, è rimasta negli spogliatoi. Con quella sensazione di onnipotenza che, quest’anno, si sente solo a sprazzi. Sempre pronta a evaporare alla luce delle prime difficoltà. Senza entrare in affrettati temi tattici, la difesa bianconera appare quanto mai meno solida.
I successi degli ultimi anni erano possentemente poggiati su quella base granitica. Costruita con tanti muscoli, tantissimo talento, ma, soprattutto, una impressionante compattezza. Un reparto che respirava all’unisono, insieme al resto della squadra: questione d’equilibrio, forse.
Via Bonucci, via Dani Alves: due “uomini forti”, prima di tutto. Specialmente il brasiliano, uno che sa come si vince. Due che, però, al momento non sono stati sostituiti. Non è un dato trascurabile, nonostante le vittorie che comunque sono arrivate.
“I campionati si vincono nei dettagli”
Lo dice, giustamente, Massimiliano Allegri. Vincere è sempre un evento straordinario, ovviamente. Serve, appunto, essere maniacali: non lasciare niente per strada.
Vincere sei Scudetti di fila, forse, può toglierti quella fame che serve a curare tutto al meglio. E, forse, alcuni meccanismi necessitano di tempo per entrare a pieno regime.
Ma quanto tempo c’è?
Il Napoli è, molto probabilmente, l’avversario più preparato degli ultimi anni. Dovranno dimostrare di essere migliorati nei dettagli, appunto. Dovranno riuscire a inquadrare al meglio le tante sfumature che compongo un (lunghissimo) campionato.
Quelle serrate e fitte delle piccole, per esempio: quelle che, spesso, hanno rovinato il disegno finale. Oppure, ancora, quelle pennellate finali che la Juventus, di quando in quando, propizia. Gli azzurri, in ogni caso, corrono veloce. Solo il tempo dirà se abbastanza. Intanto, la Juve rimane dietro.