Aspettando il vero Alex Sandro (Magno)

Quello più spesso vittima del turnover. Nonostante la giovane età, nonostante l’incredibile forza fisica, nonostante sembri avere costantemente una marcia in più rispetto agli altri. È un dato di fatto: Alex Sandro gioca meno partite di quante in realtà dovrebbero vederlo protagonista. La riserva è affidabile, ma il centellinare in tale maniera un fenomeno del ruolo come il brasiliano suscita un giustificato stupore. In tutto ciò, però, bisogna sottolineare un’impressione avuta da tanti, Allegri compreso: quello visto da agosto ad oggi non è l’Alex Sandro che siamo stati abituati ad ammirare.

SIRENE INGLESI?

Il Chelsea lo ha inseguito, corteggiato, coccolato, sognato, esaltato, ma alla fine è rimasto a Torino. Di comune accordo con la società, ma Conte, Stamford Bridge, l’Inghilterra… il loro fascino lo avevano. Di averci pensato ci ha pensato, sarebbe strano il contrario. E da qui l’inevitabile ipotesi: e se con la testa non sia ancora totalmente calato nella nuova stagione bianconera?

Nessuna accusa, nessuna certezza, ma i dubbi hanno il loro senso: anche i calciatori sono umani, schiavi del loro inconscio e delle loro nevrosi più nascoste.

RITARDO FISICO?

Strano, perché è stata sempre la sua arma in più. Ciò che si nota in Alex Sandro è una minore efficacia: più pigro, meno devastante; col freno a mano tirato, anziché mettere la quinta e partire indisturbato.

Ma Alex, nessun problema: sei e resterai il terzino sinistro più forte dell’ultimo decennio bianconero. E tutti i tifosi saranno disposti ad aspettarti: si può tornare Magno, ma non lo si diventa da un giorno all’altro.

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