Comincia con un successo la storia della Juventus Woman di Rita Guarino. Comincia con una vittoria dal sapore bianconero, con una prestazione da squadra importante, come nell’intento del club. Comincia, e pare, sin da subito, che il cammino potrebbe non essere così lungo per scrivere pagine importanti e riempire la bacheca di trofei.
Perché, bando alle ciance, la squadra si è presentata subito come la vuole la sua coach: concentrata, perspicace, concreta. Umiltà e qualità rendono il piatto dolce e speciale per i tifosi bianconeri, amaro per le avversarie. E così, la prima giornata del campionato di Serie A femminile, porta tre punti che non fanno una grinza contro una delle squadre più esperte del campionato.
Quando la signora Anna Scapolo della sezione di Padova mette coglie l’ok dei suoi collaboratori, e fischia l’inizio del match, ci sono oltre mille spettatori presenti al Comunale di Mozzanica. Sarebbero quasi la metà della popolazione del piccolo comune in provincia di Bergamo, dove, da quest’anno, il fiore all’occhiello dello sport locale, la squadra di calcio femminile, ha deciso di affiancare al proprio logo quello della più famosa Atalanta Bergamasca e accantonare i colori sociali biancocelesti per vestire quelli nerazzurri della Dea. L’arrivo della Juventus è un evento: decine gli sportivi che arrivano dall’intero circondario, tante le maglie e le bandiere bianconere che colorano gli spalti.
Pronti, via: palla in possesso della Juve, inserimenti brillanti nel 4-3-3 dinamico proposto da Rita Guarino, che – a fine gara – ammetterà di aver sentito l’emozione di sedere sulla panchina della Juventus nelle prime battute del match. Barbara Bonansea, che chiuderà il match firmando una doppietta personale, si prende l’onore di fare un’incisione indelebile nella storia del club, firmando la prima rete della storia nella massima serie tra le donne. Veder giocare le bianconere è un gran piacere, il commissario tecnico della Nazionale azzurra femminile, Milena Bertolini, siede al centro della tribuna coperta e non si lascia scappare nulla. Accanto a lei, Katia Serra, altra icona del calcio femminile in Italia, che applaude a metà primo tempo alla rete della giovane Benedetta Glionna, tra i simboli di un movimento che scalpita e che ha tanta voglia di crescere sotto tutti i punti di vista.
Un giorno di festa: il 30 settembre finisce col terzo tempo organizzato dal club del Mozzanica a bordocampo, con le foto insieme ai tifosi che attendono impazienti l’uscita delle ragazze, con gli abbracci e le strette di mano tra chi c’è sempre stato in questo calcio, ma si rende conto che qualcosa sta cambiando. E, forse, è davvero la volta buona per compiere un salto di qualità che da tempo sognano in tante.