TAVECCHIO SUL VAR
Nella prima giornata di Serie A, il VAR si è già reso assoluto protagonista. Un rigore assegnato al Cagliari contro la Juventus, un’espulsione al Crotone contro il Milan, un rigore dato all’Inter contro la Fiorentina e viceversa uno negato ai toscani. La tecnologia entra prepotentemente a far parte del nostro calcio. Ecco cosa ne pensa Carlo Tavecchio, presidente della FIGC, intervenuto a ‘Radio Anch’io lo Sport’, in onda su Rai Radio 1.
“Sono soddisfatto dell’applicazione del VAR, anche se avrà bisogno di essere lubrificata un po’ per essere al massimo della rispondenza. Quando ne parlai per la prima volta, Infantino era il presidente della UEFA e mi aiutò moltissimo. All’epoca avevo un rapporto molto buono con Blatter, che poi precipitò per tutte le vicende che conosciamo, e mi disse di mandare avanti la richiesta. La mia lettera è marcata settembre 2014, allora non erano tutti così convinti qui in Italia, erano scettici in parecchi”.
OBIETTIVO MONDIALI DI RUSSIA
Tra poche settimane l’Italia del ct Giampiero Ventura affronterà la Spagna per la qualificazione diretta ai Mondiali di Russia 2018. “Andiamo in Spagna con gli stessi punti loro e con la volontà di fare bene. Di certo non sarà una passeggiata, ma anche la Spagna rischia”. A mali estremi, estremi rimedi: i playoff. “Sarebbe sbagliato giudicare una stagione da un risultato, se non dovesse andare bene abbiamo sempre una seconda chance“.
SERIE A IN CRESCITA
Nelle ultime tre stagioni la Juventus ha sfiorato per ben due volte la vittoria della Champions League. In questa sessione di mercato, tuttalpiù, le milanesi si sono rinforzate tantissimo. Segno inequivocabile che la Serie A sta tornando. “Sono convinto che come campionato torneremo presto ai massimi livelli. Questa situazione di ingaggi e spese folli terminerà presto, l’economia mondiale non la permetterà ancora a lungo“. C’è però un’altra questione da risolvere. Nel mondo del calcio i giocatori molto spesso fanno i capricci non rispettando i contratti. Come se non bastasse, i procuratori suggeriscono loro misure “drastiche”, come per esempio il disertare degli allenamenti. La soluzione del presidente Tavecchio? “Ho un appuntamento entro metà settembre con il numero uno della FIFA Gianni Infantino. La federazione italiana vuole aprire una questione procuratori. L’osservatorio della FIFA non ha capito che siamo allo sbando, per diventare procuratori basta poco, basta iscriversi ad un registro, senza professionalità: ecco perché succedono certe situazioni. E’ quantomeno curioso che solo nel calcio non si rispettino le scadenza, si fanno rinnovi di 3 o 4 anni e poi ci ritorna sopra. Se ci fossero delle percentuali fisse di mediazioni, e contratti da rispettare, si porterebbe nei limiti e nella correttezza anche civilistica il problema”.