Ad inizio giugno si parlava soltanto di lui. E come poteva essere altrimenti? Prima la voglia di rinnovo, poi il clamoroso dietrofront con protagonista Raiola, le polemiche durante l’europeo U21 e l’inaspettato ripensamento, con tanto di chiusura dei suoi profili social. Gigio Donnarumma, quest’estate, ne ha passate davvero di tutte: il prossimo campionato, però, dovrà necessariamente essere quello della maturazione. Il portiere classe 1999 del Milan si è raccontato al Corriere dello Sport: andiamo a leggere qualche estratto della sua lunga intervista.
EPISODIO BANCONOTE
Il numero uno del Milan è tornato sull’episodio delle banconote in occasione dell’esordio all’europeo contro la Danimarca: “Mah, sinceramente in quel momento non me ne sono neanche accorto. Sapevo che erano in contestazione con me perché li sentivo urlare dietro, però in quel momento non pensavo neanche che erano soldi. Poi, finita la partita, quando ho visto le immagini e ho visto tutto sinceramente ci sono rimasto male. In quel momento volevo pensare solo all’Europeo, e mi dispiaceva che i tifosi pensassero a un mio tradimento. Io cercavo sempre di rimanere tranquillo, di non pensare alle voci. Sinceramente per un ragazzo di diciotto anni è un po’ difficile. Lo è stato anche per la mia famiglia perché siamo persone tranquille, educate. Per questo ci faceva male sentire tutto quel rumore. C’era una gran confusione sui social, un gran frastuono. Però io cercavo sempre di rimanere tranquillo, di restare il ragazzo che ero. Ci tenevo a non perdere il sorriso. Mi hanno fatto male, non posso negarlo. Ma mi sono difeso restando me stesso: sorriso e tranquillità“.
MODELLI
“Gigi Buffon, da quando sono piccolo, è il mio modello. Adesso c’è anche Neuer che mi piace molto. Cerco di seguire la sua carriera: mi ispiro molto anche a lui, adesso. Mi fa piacere avere mio fratello vicino perché mi aiuta tanto, negli allenamenti, ci aiutiamo entrambi. Siamo colleghi ma c’è qualcosa di più, per me molto importante: l’affetto familiare“.
L’ESORDIO
“Il sabato Mihajlovic mi chiamò nel suo spogliatoio e mi chiese se avevo paura, perché il giorno dopo aveva intenzione di farmi esordire. Io gli dissi di no subito, senza esitazioni, perché non ho mai avuto paura. Me la sentivo di esordire, anche se ero giovanissimo, avevo meno di diciassette anni. Tutti allora mi dicevano che ero giovanissimo, anzi sono tuttora giovanissimo, però non ho mai avuto paura di niente e di nessuno. Neanche in Nazionale ho avuto paura perché lì c’è stato Gigi che mi ha aiutato tanto, dandomi consigli e rassicurandomi negli allenamenti. Per me lui è stato davvero speciale, tecnicamente ed umanamente: non mi ha fatto mai sentire timore e gliene sono molto grato“.
TANTE OFFERTE
Gigio ha scelto i rossoneri: “Le squadre le dicono i giornali. Però sinceramente sì, ho rinunciato a molto per restare al Milan. Abbiamo cambiato molto e adesso stiamo cercando di fare gruppo, di allenarci bene, di ascoltare il mister. Dobbiamo tornare in Champions, quella è la prima cosa. Cerchiamo di dare il massimo, per tornare in Champions. Quello è il nostro obiettivo, il nostro dovere.”
SCUDETTO E RIVALI
“Sicuramente la Juve è quella che può vincere, ma… L’attaccante con maggior forza in Italia è Higuain: di lui ho un po’ paura. Una mia parata speciale, secondo me, è quella su Khedira: bella ed importante”.
OBIETTIVI FUTURI
“Sono giovanissimo, non si è mai finiti. I campioni sono tali perché, anche a trentacinque o quaranta anni, vogliono migliorare. Non bisogna mai pensare di essere arrivati e fermarsi… Io ho bisogno di lavorare, ho bisogno di tanto sudore, di tanta fatica. Perché non si finisce mai di imparare.”