Vince la Juve. O meglio: pareggiano le due squadre, ma a spuntarla ai rigori è il gruppo di Max Allegri. Il penalty decisivo? Quello di Douglas Costa: che sta bene, ed è sempre più inserito nei meccanismi e negli schemi bianconeri. Dunque, triplice sorriso per il livornese: oltre al brasiliano, note positive su Marchisio – in perfetta forma – e Alex Sandro.
Ecco la partita dei bianconeri.
BUFFON 6 – Nessuna parata, solo tante urla: che fanno bene, che fanno crescere. Perfetto nell’unica uscita che la gara gli concede.
PINSOGLIO 6 – Non può far nulla sul gol, da rivedere sulla punizione di Kolarov. Tant’è: non sfigura. Soprattutto dagli undici metri.
DE SCIGLIO 6.5 – Non è più compitino: è tanto altro. È sovrapposizione e diagonale, è continuo mostrarsi e dialogo con Cuadrado. La cura, per ora, pare funzionare.
LICHTSTEINER 6 – Solita corsa, solita garra, soliti brutti urlacci. Già in clima campionato.
RUGANI 6 – Mezza sbavatura, poi tono autorevole e tenuta importante. È l’ultimo arrivato: la forma arriverà con l’agonismo.
BARZAGLI 6 – Pulizia ed ordine, ma la struttura fisica è imponente: urge cambio d’olio.
BENATIA 6 – Qualche stop da cardiopalma, non ottimale in fase difensiva. Però quanta qualità. Questo può essere il suo anno: giocherà d’anticipo come in campo? Allegri se lo augura. Ecco, magari si augura anche qualche peccatuccio in meno…
CHIELLINI 6 – Alterna errori a interventi strabilianti. Il caldo fa la sua parte, Giorgio segue a ruota.
ALEX SANDRO 7 – Indefinibile. Nel senso che un aggettivo giusto non lo riesci a trovare. Né un errore. L’assist, poi, provoca forte stropicciamento d’occhi.
ASAMOAH 6 – Senza infamia, senza lode, senza spingere.
MARCHISIO 7 – Tiene bene, dà manforte, è pura qualità. Eccolo, il Marchisio che conosciamo. E rieccolo, quando più serve: ora non c’è più nulla da aspettare.
KHEDIRA 6 – Quasi non si vede. Ma si sente, eccome.
PJANIC 6.5 – Palleggio sopraffino, qualche errore ma assolutamente perdonabile. Quando ha la palla, come sempre, può solo crear pericoli.
BENTANCUR 6 – Sbaglia poco, osa niente. Tocca crescere in leadership: c’è tempo.
CUADRADO 7 – Sta bene, si vede, si percepisce. Le fiammate bruciano il doppio sotto il sole del Gillette Stadium: lui aspetta la sua occasione, un po’ come sul mercato…
DOUGLAS COSTA 6.5 – Bene per i meccanismi, benissimo per i tocchi, da oliare l’intesa con la squadra. Ma questo è un grande acquisto.
DYBALA 6.5 – Parte bene, termina un po’ in ombra. Subisce più falli di tutti, e di tutta risposta provoca con tunnel e giocate sontuose. La sensazione resta la stessa: può far di tutto con quel mancino.
BERNARDESCHI 5.5 – Spreca la palla della potenziale vittoria. Però s’intravede già quella voglia di spaccare il mondo che l’ha sempre contraddistinto.
MANDZUKIC 7 – Si sacrifica, eccome: nonostante il caldo, è il solito Mario. Che non contento, si trasforma anche nel vecchio centravanti qual è: dribbla Alisson e scarica defilato e senza pensarci. Fondamentale.
STURARO 5.5 – Legna che legna. E finalmente ritorna a centrocampo.
HIGUAIN 5.5 – Un po’ in ombra, ma lui non s’aiuta. La forma latita, come ogni fine luglio. Anche qui: solo una questione di tempo.
KEAN 6 – Pochi palloni giocabili, fa del suo per farsi trovare pronto.