Le serate storte sono così: se c’è anche la minima occasione di ribaltare tutto, alla fine la legge del calcio continua a fare la sua parte. È una stagione dannata, per la Juve. Che oggi ha fatto male, ha prodotto tanto ma creato poco. E che deve arrendersi al Sassuolo, restando al palo dei 12 punti e tornando a meno nove dalla zona Champions.
Ecco le pagelle.
BUFFON 6 – Vabbé: la punizione di Sansone fa storia a sé. Buffon non può nulla: neanche nelle intenzioni. Per il resto, il clan neroverde produce poco. E i guantoni sono ancora puliti…
BARZAGLI 6.5 – In una serata così, uscirne bene sembra una bestemmia. Eppure Barzagli ci riesce: prima da terzino, annullando quanto può Sansone; poi da centrale, con Floccari che non riesce a spalleggiare neanche Berardi.
BONUCCI 6 – Si prende pochi rischi: del resto, il match non consentiva. Con Lemina fuori dai radar, la fase d’impostazione passa anche e soprattutto tra i piedi del centrale: fortuna che ci sono gli esterni a controbreakkare la verve del Sassuolo. Che se fosse dipeso da Leo…
CHIELLINI 4.5 – Ok: il primo giallo magari non c’era. Ma quant’è ingenuo il fallo della discordia. Berardi gli è spuntato un paio di volte: all’ultima Chiellini non ci ha visto più. Mandando all’aria partita ed etichetta di difensore d’esperienza.
ALEX SANDRO 6 – Cresce tatticamente, e a vista d’occhio. In avanti non ha bisogno di lezioni private: quando spinge, gli avversari iniziano a temerlo sul serio. Con Pogba l’asse è tuttavia acerbo: se giocassero di più insieme, magari…
STURARO 5.5 – Tanta garra, tanta quantità, tanta sostanza. Ecco: in una di quelle sere nelle quali il fiato corto serve, ma la qualità forse occorre un po’ di più. La sua duttilità, in ogni caso, aiuta Allegri in un momento di crisi profonda: perché da terzino tiene botta, e lo fa bene.
LEMINA 5 – Il primo tempo è da registrare su dvd e da salvare col titolo di “come non approcciare una partita”. Col tempo cresce, verticalizza. Però non prende mai il pallino del gioco: e non è che non lo sappia fare, è solo un’altra pagina di una serata stregata.
HERNANES s.v. – Entra ed ha una punizione per riscattarsi: niente da fare.
POGBA 5.5 – Il suo inizio è paragonabile alla tremenda prestazione di San Siro. La Juve è anche Pogba. Da quest’anno, forse soprattutto Pogba. Se si accende, i bianconeri si scuotono. Se non lo fa, accade ciò che è accaduto stasera.
CUADRADO 6 – Guizzi, corsa, e pure qualche tiro. Di tanto in tanto pecca nelle scelte, ma a destra è una freccia che fa del dribbling il suo mestiere. Quando ha da difendere, tutt’altra storia. Tuttavia, in una squadra “sana”, non gli dovrebbe neanche spettare.
MANDZUKIC 4.5 – È stato meno utile del cappellino di Di Francesco: alla fine, il mister s’è bagnato lo stesso. E lui non ha servito per nulla la causa bianconera. Fuori da tutto: dagli schemi, dai dettami. Dal coro, insomma.
MORATA 6 – Dà una svolta. O almeno ci prova. Sicuramente tanta roba in più per la Juve. E sicuramente meglio di Mandzukic.
DYBALA 5.5 – Va di genialate, poi però pecca sui calci piazzati e sull’ultimo passaggio. C’è tanta strada prima di paragonarlo a chi ha fatto la storia della Juventus. Tanta altra per inserirlo completamente negli schemi di Allegri.
ZAZA s.v. – Prima contro l’ex squadra. Vorrebbe ovviamente incidere: ha poco tempo e poco spazio.
ALLEGRI 5.5 – Tener fuori Morata resta un bell’enigma, ma sulla formazione è principalmente sfortunato: il forfait di Marchisio è emblematico. In mezzo, magari, Lemina-Sturaro sarà riposto nello scrigno delle scelte da evitare.
Cristiano Corbo