Rugani-Caldara, la coppia difensiva che non ha convinto del tutto

Con l’eliminazione di ieri sera della nazionale italiana dall’europeo under 21, possiamo dire che, adesso, tutti i giocatori bianconeri si possono considerare in vacanza. L’ultimo a dover disputare incontri è stato Daniele Rugani, chiamato dal c.t Di Biagio per comandare la difesa che, negli ultimi due anni, aveva fatto molto bene, risultando una delle meno perforate nelle qualificazioni. Orfano del compagno Romagnoli, il centrale che lo ha affiancato nelle partite è stato Mattia Caldara, futuro bianconero, per ora in prestito all’Atalanta. Quella che potrebbe essere la coppia difensiva del futuro della Juventus ha giocato tre delle quattro partite dell’europeo (nella partita con la Repubblica Ceca Ferrari prese il posto di Caldara) e nel complesso si sono viste luci ed ombre da parte dei due azzurri.

LUCI

Fonte foto: screenshot Youtube

Di certo insieme possono crescere, ed evolversi prima come giocatori e poi come leader, ma hanno bisogno di giocare di più. In particolar modo Rugani, che, utilizzato poco da Allegri in questa stagione, rischia di mostrare la ruggine quando viene chiamato a fare più partite consecutivamente. Comunque sia, il suo europeo non è stato negativo: protetto da un centrocampo che ha fatto spesso e volentieri il suo dovere, non sono arrivati troppi pericoli dalle parti di Donnarumma, e questo ha facilitato anche il compito di Caldara, che, limitato da condizioni fisiche non perfette, è sempre riuscito comunque a barcamenarsi, dando la sensazione di essere lui il futuro, più del compagno di reparto lucchese. Tra le altre cose, entrambi hanno avuto la possibilità di segnare, mancando di poco il bersaglio.

OMBRE

Fonte foto: screenshot sito Raiplay

Dispiace dirlo, ma sono decisamente di più delle luci: come detto prima, il centrocampo ha aiutato molto il reparto difensivo, ma l’Italia ha avuto momenti di sofferenza, e in quei momenti la sicurezza non è stata garantita sempre. In alcune partite i due centrali hanno avuto problemi nel gioco aereo (loro che superano il metro e 90 di altezza, Caldara in particolare), e nessuno dei due è apparso un vero leader di difesa. Il ruolo doveva spettare a Rugani, ma la sua gestione non è apparsa così solida; quando la squadra avversaria si trovava in area italiana, i recuperi palla e i disimpegni non sono mai apparsi molto tranquilli e sicuri (sicurezza che la Spagna ha mostrato in lunghi tratti di questo europeo, pure sotto la grande pressione offensiva degli avversari). Senza contare gli errori individuali commessi nei gol subiti (primo tra tutti il primo gol subito contro la Repubblica Ceca, con lo scivolone di Rugani che lancia Trávník solo davanti a Donnarumma). Insomma, stiamo parlando di due buoni giocatori, che insieme portano a casa una sufficienza strappata, ma è ovvio che da loro ci si attende di più.

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