Serviva una vittoria, per dare continuità a una serie di prestazioni positive. Ed è arrivata, con una prestazione finalmente di alto livello: l’intesa tra Pogba e Dybala inizia a funzionare, il resto della squadra fa il suo dovere e anche Mandzukic, su assist della Joya imbeccato da un colpo di tacco del numero dieci, si sblocca in campionato. Tre punti importanti, non solo per la classifica, ma specialmente per il morale. La strada è quella giusta.
Nonostante le previsioni della vigilia, si parte con un 4-3-1-2, che solo in alcuni frangenti si trasforma in 4-3-3, grazie ai movimenti di Pereyra, che si allarga sull’esterno. La sostituzione dell’argentino, che cede il posto ad Asamoah – cosa che sa di bocciatura per Hernanes -, permette a Pogba di agire più avanzato, in un ruolo che potrebbe anche fare per lui. Con il francese, il modulo diventa stabile un 4-3-1-2.
L’intesa con Dybala inizia a funzionare. L’argentino tocca 78 palloni e registra 9 tiri, di cui 5 in porta, e 4 key passes (palloni potenzialmente da gol). Inoltre, si fa vedere non solo nei pressi dell’area di rigore, ma svaria su tutto il fronte offensivo. E tra l’ex palermitano e Paul – 86 tocchi, 66 passaggi, di cui l‘89.4% a buon fine e 4 key passes – si iniziano a vedere scambi d’alta classe, che permettono alla Juve di essere spesso pericolosa e imprevidibile. Evidentemente, questo modulo è più congeniale per i due: nel 4-3-3 atipico, infatti, Pogba tende ad allargarsi sulla fascia sinistra, dove ovviamente non è perfettamente a suo agio.
La prestazione di quest’oggi, tuttavia, lascia molto ben sperare per il futuro. È una Juve bella da vedere, meno legata ai singoli rispetto al passato, ma che ovviamente ha bisogno che i suoi uomini più tecnici girino. Per farlo, però, vanno messi nelle migliori condizioni; le variabili tattiche non mancano ad Allegri, che può gestire la rosa come meglio crede, ma l’idea di provare Pogba in zona più avanzata non sarebbe malvagia.
Felice Lanzaro (@FeliceLanzaro)