Khedira e Higuain da una parte, Zidane e Morata dall’altra: Juve-Real è anche la sfida degli ex

Voglia di vittoria, ma anche di rivalsa. Di fronte a te, colui che ti ha gustato, ma poi ti ha scartato. E allora il desiderio è proprio quello di vedere i tuoi rivali, amici di un tempo, soccombere ai tuoi piedi. Guardarli dall’alto con quel ghigno malefico che sa anche un po’ di arroganza. In fondo nello sport, come nella vita, far rimpiangere gli altri del giudizio dato su di te regala una bella dose di felicità.

Uno degli spunti di Juve-Real è proprio questo. Saranno tanti gli ex, e saranno quasi tutti di natura diversa. C’è chi ha dato tanto alla propria squadra, ma poi è stato lasciato andare senza troppi rimorsi, come Khedira; c’è chi, invece, è stato sempre messo in discussione, ovviamente Higuain. Dall’altro lato, invece, ci sono gli ex mai amati e mai dimenticati dalla tifoseria avversaria: Zidane e Morata,che gli juventini ricordano con  gli occhi lucidi.

EX JUVE

Guardare le giocate di Zizou con il bianconero indosso e lasciarsi scappare la lacrimuccia. Avere il magone e il groppo in gola guardando Alvaro piangere, prima di tristezza a Berlino, e poi a Roma, dopo aver consegnato l’undicesima Coppa Italia alla Juventus. Quando si entra nel cuore dei tifosi bianconeri, difficilmente si esce. Morata e Zidane ci sono riusciti, ma ora sono dall’altra parte della barricata. Sono loro a dividere la Juventus e i suoi tifosi da un target rincorso per un tempo interminabile e troppe volte sfumato sulla linea d’arrivo. Stavolta dall’altro lato potrebbe esserci anche un fratello, nessuno farà sconti. “Mors tua, vita mea” – i latini insegnano. E il detto vale anche se a morire – sportivamente – è uno a cui vuoi un gran bene. Sperando, forse, che un giorno possano tornare, perché si sa, alla fine si torna sempre dove si è stati bene.

EX REAL

Hanno fame. Tanta. E non è la solita battuta ironica sul peso forma del Pipita, ma è la realtà nuda e cruda dei fatti. Lo si vede dagli occhi. Rabbiosi. Dalla grinta che ci mettono in campo. Khedira e Higuain hanno alle spalle un passato blanco più o meno vincente ma non hanno nessuna intenzione di andarci piano con gli ex amici. Eh, sì, perché entrambi sono stati, in un modo o nell’altro, scaricati dalla dirigenza madridista. Il tedesco era vittima di troppi guai fisici, mentre all’argentino fu semplicemente preferito Benzema. Il loro è il desiderio di chi ha voluto mettersi in gioco in una squadra che aveva un obiettivo ben preciso: arrivare sul tetto d’Europa. Si sono sentiti coloro che avrebbero potuto donare un sogno a un’intera comunità. La Juventus ha cercato proprio loro per arrivare laddove non riesce da 21 lunghissimi anni. E il fato ha voluto che tra la visione e la realizzazione di quell’obiettivo ci fosse davanti proprio la squadra in cui hanno passato una parte della propria carriera. Strano il destino, eh? Come una prova finale. Anzi, una vera prova finale. E poi c’è quel particolare, quel tabu quasi da sfatare. Mai un ex ha mai deciso una finale.

Ma Sami e Gonzalo sono pronti a gonfiare il petto e a urlare, forte da far sentire bene dall’altro lato: “Ehi, vi ricordate di noi?”

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