Sembrano passati secoli da quei due settimi posti consecutivi che erano diventati il motivo di rivalsa della prima Juve di Conte, un periodo in cui si faceva fatica a trovare giocatori di livello che scegliessero o accettassero Madama come approdo per i loro servigi. Sono passati sei anni, tutti vincenti, e adesso la situazione è decisamente cambiata sia all’esterno che all’interno.
GLI INVESTIMENTI PESANTI
Partiamo dal presupposto che inevitabilmente una squadra vincete attira attenzioni e desideri di grandi campioni, e già l’anno scorso si arrivava da un’onda lunga di successi tale da far desiderare ai migliori giocatori del nostro campionato di entrare anche loro nella storia bianconera. Arrivarono così Higuain e Pjanic, a detta di tutti i due giocatori più forti delle dirette avversarie per lo scudetto, delusi di lottare sì con la Signora ma di uscirne praticamente sempre sconfitti. Il Palmarès italiano di Pjanic era ancora desolatamente in bianco, quello del Pipita vantava giusto una Coppa Italia e una Supercoppa (battendo proprio la Juve a Doha nel 2014). Troppo poco per due che sanno fare la differenza, e che dopo anni di sconfitte volevano finalmente assaporare qualche trionfo. Entrambi hanno penato un pochino all’inizio, Higuain partiva addirittura dalla panchina, Pjanic faticava a entrare negli schemi e forse nella mentalità Juve. Con il passare del tempo hanno saputo guadagnarsi titolarità in campo e titoli sui giornali, diventando sempre più decisivi e facendo breccia definitivamente anche nel cuore dei tifosi. Higuain è entrato addirittura nella storia, essendo il primo giocatore dai tempi di Charles e Sivori ad aver segnato più di 20 gol in campionato alla sua prima stagione in bianconero. Niente niente male. 38 milioni di clausola per l’ex Roma, addirittura 90 sempre di clausola per il numero 9. Investimenti pesanti che si sono rivelati decisamente proficui. Pjanic dopo la Coppa Italia ha dichiarato come la mentalità, l’aria che si respirano alla Juventus siano quelle che ti fanno venir voglia di vincere ancora e ancora, e di non fermarti mai. Higuain nel post partita col Crotone dopo la premiazione ha fatto il giro di campo incitando ogni singolo settore dello Stadium a pugni chiusi e bocca spalancata, con la Coppa Scudetto in mano e senza. Ottimi investimenti per la società, ottima scelta per loro.
IL PARAMETRO ZERO
E poi c’è il signor Dani Alves, il giocatore arrivato in estate a zero euro perché in rotta con il Barcellona, a detta di tutti necessario per fare il salto di qualità soprattutto in Champions. Conosciamo bene l’evolversi della sua storia juventina. Un autunno decisamente in sordina, che in molti avevano bollato come l’autunno anche della sua carriera, arrivato alla Juve ormai finito a causa di alcune prestazioni decisamente sotto tono che facevano storcere il naso. Arriva l’infortunio, grave, contro il Genoa, e Dani Aves sparisce necessariamente dai radar per un po’, per poi tornare prepotentemente alla ribalta con un finale di stagione di incorniciare. Quando le partite hanno iniziato a contare davvero (in primis quella di andata contro i suoi ex compagni), lui ha risposto presente con prestazioni favolose degne del miglior terzino del mondo come per anni è stato giustamente considerato. Questo suo climax di prestazioni è coinciso anche col suo inserimento sempre più importante nell’ambiente juventino. Da un rapido sguardo al suo profilo su Instagram si può notare come nei primi mesi di militanza in bianconero i post a sfondo juventino fossero praticamente assenti. Nella nostra trasmissione “TopCom” del venerdì pomeriggio su Top Planet lo monitoriamo da quando arrivò la firma, e fino a Natale si stentava addirittura a capire che fosse ancora un giocatore di calcio: solo video e foto di grigliate, feste con amici, fidanzata, balletti e canzoni. Poi la svolta. Iniziano ad arrivare i post degli allenamenti, dei festeggiamenti post vittoria, delle immagini più belle delle partite, delle cene coi compagni di squadra e le prestazioni cambiano. Fino alle dichiarazioni di queste ore in cui si dichiara innamorato della Juve al punto da non volerla lasciare mai. Sembra anche che abbia chiamato Iniesta per cercare di convincerlo a raggiungerlo a Torino.
Il mercato che sta per cominciare rilancia già la notizia di Keita della Lazio che avrebbe rifiutato il Milan per aspettare la Juve. Non è il primo e non sarà l’ultimo a fare questo tipo di ragionamento, ne siamo certi. Questa ministoria degli ultimi sei anni da leggenda sta lasciando il segno.
Dario Ghiringhelli (@Dario_Ghiro)