Una volta era chiamata la cultura del sospetto. Adesso però come in ogni campo ci si è evoluti anche con le teorie complottistiche. Oggi parliamo di qualcosa che ha una forma ben specifica, che assumi contorni ben più seri. Niente a che vedere con i consueti piagnistei ingiustificati, a teorie assurde basate sul nulla. Qui le prove ci sono e sono anche così grosse da poter arrivare a denunciare tutto il sistema calcistico nostrano. Un’operazione che risalterebbe all’opinione pubblica con il nome biscotto!
Roma-Juventus, il biscotto del secolo
Vi ricordate Euro 2004? L’Italia allenata allora dal commissario tecnico Trapattoni uscì dal girone eliminatorio a causa del biscotto tra Svezia e Danimarca che terminarono la gara con un pareggio. Ma negli anni si è andati ancora avanti con la ricerca. Tanto da poter accostare alla parola biscotto un nuovo significato. Non c’è bisogno di dividersi la posta in palio, non c’è bisogno del pareggio. La Juventus ha accettato il dolcetto dalla Roma che per solidarietà gliene ha regalati tre alle spalle di Buffon. Lo stesso Gigi, capitano della Nazionale che avrebbe avvantaggiato il compagno De Rossi sul primo gol dei giallorossi, per consentirgli di pareggiare subito dopo il gol di Lemina. l’unico non informato dell’accordo tacito. Ancora il portiere bianconero protagonista sulla conclusione di El Shaarawy (nettamente deviata da Bonucci) sul quale l’estremo difensore non prova nemmeno l’intervento.
Lo scopo è chiaro
Se qualcuno ancora non avesse compreso ancora il perché del biscotto tra Juventus e Roma appare essere in palese malafede. Chiaro è infatti lo scopo delle due società: quello di contrastare il Napoli di Maurizio Sarri. Rimandare ancora di una giornata il discorso Scudetto e riaprire la corsa alla principale antagonista sono gli obiettivi della Vecchia Signora appena scesa in campo all’Olimpico. Una strategia mirata per fare in modo che gli azzurri possano così arrivare terzi e contrastarli dunque con l’accesso alla Champions League solo attraverso i tanto temuti preliminari. Chi invece pensa ad una Madama già proiettata alla finale di Coppa Italia contro la Lazio, scesa in campo con diverse seconde linee è semplicemente un credulone. Coloro che invece accusano parlando di una Roma indebitata con la Exor (cosa del tutto infondata), società di proprietà della famiglia Agnelli, viene visto come l’unica persona sana di mente in un manicomio pieno di pazzi.
La vita è un biscotto, ma se piove si scioglie
La citazione del film Una settimana da Dio recitata da Jim Carrey non è affatto casuale. La principale caratteristica dell’attore canadese è la sua duttilità. Ha fatto tanto sorridere con le sue interpretazioni in Ace Ventura o The Mask. Perché a volte può anche essere divertente cercare teorie assurde pur di giustificare un risultato che in pochi si sarebbero aspettati. La Juventus ha perso la partita perché con la testa altrove, perché dopo il gol del pareggio è stata staccata la spina. La Roma ha meritato di vincere perché più affamata, perché concentrata fino all’ultimo minuto, perché spinta dall’obiettivo di rimanere aggrappata al secondo posto. Ma lo stesso Jim Carrey ha anche fatto emozionare tutti recitando in The eternal sunshine of the spotless mind oppure in The Truman Show. Perché certe volte bisogna scindere quello che è sarcasmo da accuse precise e mirate ma del tutto infondate che non fanno altro che infangare un movimento che per crescere ha bisogno di tutt’altro. Perché infondo la vita è un biscotto, ma se piove si scioglie.