In attacco la Juve gode di soli campioni, da Higuain a Mandzukic, da Cuadrado all’infortunato Pjaca. Uno però ha qualcosa in più, quel ragazzo con la 21 sulle spalle è di un altro passo, di un’altra velocità di pensiero, di un’altra esplosività nelle gambe, è semplicemente la stella più luminosa di tutte.
Di Paulo Dybala al mondo ce ne sono pochi, pochissimi. Negli anni a seguire ci aspetterà un bellissimo duello fra lui e Neymar, i due che, con ogni probabilità, andranno a dividersi la critica, prendendo il posto di Ronaldo e Messi.
IL TEMPO
Tutto ha un inizio e una fine, tutto è destinato a spegnersi. La Joya, però, ha una grande occasione, ha l’opportunità di spingersi laddove nessuno è mai potuto arrivare: correre contro il tempo, farsi beffa della più grande paura umana e ergersi a Prometeo in tinte bianconere.
Domenica, mercoledì e Sabato (volutamente maiuscolo). In tre giorni potrebbe fare quello che un singolo giocatore può sognare in un’intera carriera e può farlo in due modi: con prestazioni alla sua portata o dare quel quid in più, mettere la firma, fare una prestazione che passi alla storia.
SCEGLI TU QUANDO E COME
La seconda opportunità è la possibilità di decidere autonomamente quando e come incidere: tutte e tre le partite, in campionato oppure quando conterà di più a Cardiff, davanti a tutte le telecamere del mondo.
I fenomeni devono fare la differenza nelle partite che contano e Paulo lo ha già dimostrato ampiamente. Con il Barcellona ha sfoderato tutto il suo talento e soprattutto il suo sinistro, trafiggendo due volte Ter Stegen, prima a giro e poi di potenza.
IT’S TIME
Non ci si può certo lamentare del suo rendimento, tutt’altro, tantomeno dei soli 9 gol in campionato, ma di cosa ci si può lamentare? Di nulla. Si può solo spronare, si può solo sperare in un’altra sua giocata, in un altro suo passaggio fuori da ogni logica umana, in un’altra joya dalla distanza quando serve maggiormente.
Il momento è arrivato per la Juve e per Paulo, per diventare ancora più grandi, per guardare tutto e tutti dal gradino più alto del podio.