Doveva essere la sua serata e finalmente lo è stata. Acquistato per essere decisivo in questi incontri Gonzalo Higuain non ha tradito le attese e ha condotto la Juventus al successo esterno contro il Monaco nella gara d’andata delle semifinali di Champions.
INTERROTTO IL DIGIUNO
Il Pipita ha interrotto al Louis II un digiuno che durava da 601 minuti. 4 lunghi anni da quel 3 aprile del 2013 in cui realizzò contro il Galatasaray la sua ultima rete nella fase ad eliminazione diretta con la maglia delle merengues subentrando a Karim Benzema. Dopodiché un’astinenza al gol che non faceva parte dell’indole e della storia di uno dei numeri nove più forti degli ultimi anni. Nel palcoscenico più importante della sua carriera dalla semifinale persa con il Borussia Dortmund di Jurgen Klopp, l’attaccante argentino ha preso per mano la squadra che ha creduto in lui per puntare finalmente a quella Coppa tanto bramata da due decadi.
In questa serata Higuain ha dimostrato ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, di valere tutti i 90 milioni spesi dalla Vecchia Signora. Una prestazione che deve dargli ancora più fiducia dei propri mezzi, ma che non deve adagiarlo sugli allori. La Juve è con un piede e mezzo a Cardiff ma ora arriva il bello. Con la massima concentrazione i bianconeri devono approdare in finale e interrompere quella tradizione negativa che si portano dietro dall’atto conclusivo del 1997. Un taboo ancora più longevo rispetto a quello del Pipita, ma che grazie proprio al suo numero 9 deve fare un po’ meno paura.