L’importanza di chiamarsi Sturaro: potrebbe giocare lui contro il Barça

Quando al 54° minuto Dybala è uscito dal campo per infortunio, la testa è andata subito a mercoledì, Camp Nou, ritorno dei quarti di Champions: come si affronta il Barcellona senza la Joya? Va bene che all’andata è finita 3-0, va bene che la Juventus rimane comunque una squadra forte, ma senza una delle sue frecce migliori, la marcia di avvicinamento si fa davvero in salita. Vista la rosa a disposizione e l’infortunio di Pjaca, Allegri si è inventato esterno sinistro Stefano Sturaro: una vita da mediano, a randellare pallone e gambe altrui, ma anche ad offrire preziosi inserimenti in avanti che mandano in tilt la squadra avversaria.

Con lui in campo il 4-2-3-1 ha un valore diverso: Sturaro non ha la stessa potenza offensiva che può offrire Mandžukić in quella posizione, e a differenza del croato tende spesso ad accentrarsi, tornando quindi in quella che lui sente la posizione più “sua”. Ma il buon Sturaro è un soldato da trincea, ed esegue gli ordini del Sergente Max: “sempre a disposizione del mister”, come ripete spesso nelle sue interviste, in cui i giornalisti puntualmente lo beccano sul suo utilizzo in campo. Stefano ha dimostrato di poter giocare ovunque con grinta e determinazione, ha solo un difetto: spesso perde palla.

Le condizioni di Dybala sono tutte da verificare: se l’argentino dovesse essere costretto a saltare il Barça, la prima alternativa è Sturaro. Ha già dimostrato di essere l’uomo delle grandi occasioni: nella semifinale di andata contro il Real Madrid, salvò il risultato sul colpo di testa di James Rodríguez con la punta del piede, la palla finì sulla traversa; l’anno dopo, sempre allo Stadium ma contro il Bayern Monaco, entrò nella ripresa e segnò il gol del pareggio. Non sarà paragonabile a Messi, non sarà in corsa per il pallone d’oro, ma se giocherà, può far godere ancora i tifosi bianconeri.

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