Le ore passano e il match con il Porto si avvicina inesorabilmente. Bisognerà farsi trovare pronti, nonostante la burrascosa vigilia. Una caratteristica importante del doppio confronto in terra europea è senza dubbio il peso dei gol in trasferta. Per questo motivo, dopo aver analizzato a livello generale il reparto difensivo (qui l’analisi) dei Dragões, entriamo più nel dettaglio. Conosciamo i difensori centrali che Higuaín e compagni dovranno cercare di superare.
La batteria di difensori centrali alle dipendenze di Nuno Espirito Santo non è molta fornita. Vanta infatti solo tre componenti: la coppia di titolari, Iván Marcano e Felipe, più il rincalzo (poco considerato fino ad ora in stagione) Willy Boly.
MARCANO, DIFENSORE GOLEADOR
Il primo che sottoponiamo alla vostra attenzione è il più esperto (classe 1987) tra i due: lo spagnolo Iván Marcano. Al Porto dall’estate del 2014, assieme al compagno di reparto è una colonna della formazione guidata dall’ex allenatore del Valencia. 21 presenze in campionato in 22 giornate e 8 su 8 in Champions League (compresi i playoff di agosto contro la Roma). Spagnolo, gran fisico (alto quasi 1,90m) e mancino di piede. Marcano ha anche all’attivo in stagione cinque reti e due assist, cifre molto rilevanti per un difensore centrale. Forte di testa, ma non velocissimo. Le combinazioni letali fra Dybala e Higuaín possono metterlo fortemente in difficoltà.
FELIPE L’INSOSTITUIBILE
Il fedele compagno di reparto di Iván Marcano è il brasiliano Felipe. Dopo diverse stagioni passate nella sua terra d’origine tra Bragantino, Coimbra e Corinthians, Felipe sbarca in Europa soltanto la scorsa estate. Nonostante le giustificate difficoltà iniziali, Felipe si è conquistato il posto da titolare nella difesa dei Dragões a suon di ottime prestazioni mettendo in mostra tutte le sue doti. Una buona tecnica che gli permette di far partire l’azione lusitana dalle retrovie e un fisico statuario (1,91m d’altezza) che lo rende pericoloso sulle palle alte. En plein di presenze per lui: 22 su 22 in campionato e 8 su 8 in Champions League, condite da tre reti (una allo stadio Olimpico contro la Roma) e un assist. Attenzione alle palle inattive quindi, sia a favore che contro. Il Porto infatti nelle ultime uscite ha sofferto particolarmente calci d’angolo e punizioni, subendo qualche rete di troppo. La fisicità di Mandžukić può creare problemi a Felipe e compagni.
Se il Porto ha la miglior difesa del campionato portoghese (11 reti subite) lo deve quindi soprattutto a loro due. In Champions League invece sono tre invece le reti subite, una sola al “do Dragão”. Iván Marcano e Felipe, a loro due le chiavi della difesa del Porto. Alla Juve il compito di sottrargliele.