Colpo di tacco di Mario Mandzukic a smarcare Alex Sandro che si propone in sovrapposizione, cross tagliato al centro per Higuain che anticipa il difensore con un tocco morbido d’esterno. Il gioco di Paulo Sousa incomincia a dare i suoi frutti.
Higuain ruba palla con il pressing alto, marchio di fabbrica del gioco dell’allenatore portoghese, regala un pallone d’oro a Dybala che, ripensando ai dettami di Sousa, effettua un velo geniale per l’accorrente Khedira. Il tedesco piazza la palla per lo 0-2. Non si può negare che l’ex centrocampista, ora sulla panchina bianconera, abbia dato il gioco che tutti i tifosi auspicavano per la propria squadra.
Tutto bello se non fosse che sulla panchina della Juve c’è ancora Max Allegri e Sousa è rimasto su quella della Fiorentina, con cui anche oggi ha preso tre gol dal Genoa.
Sicuri che Sousa sia meglio?
Non c’è dubbio che la rosa della Fiorentina non abbia la qualità di quella juventina, ma solo Bonucci, Rugani, Barzagli, Chiellini e Lichtsteiner possono impedire di subire quasi 30 gol in 21 partite? Se la risposta è sì, allora, l’allenatore a cosa serve? Allegri ha trovato il modulo giusto per far girare in maniera ottimale la squadra e, mettendo a confronto la qualità del gioco proposto dalla Juventus nelle ultime uscite e quello proposto di Viola, non siamo più così sicuri che il portoghese sia tanto meglio del toscano.
Due gol alla Lazio, due gol al Milan in Coppa Italia, ma potevano essere almeno quattro, altre due reti al Sassuolo, in casa loro, e potevano essere anche in questo caso il doppio. Questo il ruolino di marcia con il cambio di modulo. Il 4-2-3-1 con Pjanic, Cuadrado, Mandzukic, Dybala e Higuain tutti in campo ha trasformato il modo di proporre calcio della Juventus. La famigerata tecnica annunciata da Allegri in ogni conferenza stampa si sta vedendo davvero, a questa si sta aggiungendo il pressing sui portatori palla e molta più intensità nel palleggio.
E adesso chi lo dice ai fans di Sousa che anche Allegri sa far giocare bene la squadra? Ad Allegri in questi mesi si è sempre rimproverato di non aver dato un’identità alla squadra, di mettere spesso formazioni cervellotiche con giocatori fuori ruolo, di esercitare un calcio speculativo e provinciale. La Juventus ha vinto il campionato delle critiche, come ha avuto da dire lo stesso mister toscano.
Eppure prima dell’avvento del 4-2-3-1, la Juventus si trovava nella stessa posizione in cui si trova adesso: al primo posto. Anche l’occhio vuole la sua parte, però. Bastava sbrogliare la matassa, mettere le pedine giuste al posto giusto. Allegri ci è finalmente riuscito. Sousa serve ancora, quindi?
Troppo tardi? No, il tempo necessario
Qualcuno potrebbe obiettare che Allegri ci abbia messo troppo a capire che con tutti i piedi buoni a disposizione, ci volesse un modulo propositivo ed “europeo”, qualsiasi cosa significhi. Elenchiamo nuovamente i giocatori presenti nel nuovo modulo: Pjanic, Cuadrado, Mandzukic, Dybala, Higuain e, aggiungiamoci, Alex Sandro. Non si può improvvisare una formazione del genere, non è possibile schierare come se nulla fosse tanti giocatori offensivi e sperare, fin da subito, di non pagare dazio sul piano dell’equilibrio. Ci vuole il suo tempo.
Qualcuno davvero pensa che Pauolo Sousa avrebbe proposto una squadra di questo tipo da agosto e avrebbe macinato punti su punti subendo pochissimi gol? Improponibile e, lasciatecelo dire, fazioso. Ormai siamo arrivati a un punto in cui non interessano più i risultati ottenuti dalla squadra del cuore, ciò che conta è chi li ottiene. Se è pompato dai media e osannato dai tifosi da forum, allora va bene. Se è Allegri a ottenerli, è tutto sbagliato. Adesso che Allegri riesce a chiudere le partite nei primi tempi, quali saranno le colpe che gli verranno imputate? Che nei secondi tempi ci si annoia e quindi è meglio tormare a vincere 1-0 giocando male?