Quando si giocano i big match non sempre bastano la qualità, la diligenza tattica, l’ordine e l’organizzazione di gioco per portare a casa il risultato. Occorre metterci anche il cuore, la corsa, i polmoni e…la garra. Insomma, bisogna metterci un po’ di Stefano Sturaro. Anzi, più di un po’.
Juventus-Roma non è una partita come le altre, a maggior ragione se una sconfitta rischia di riaprire completamente il campionato. Sarebbe l’ultima cosa che vorrebbero i bianconeri in vista del Natale, un grattacapo a cui Massimiliano Allegri rinuncerebbe volentieri, anche in vista dei due mesi di riposo dalla Champions League. Vincere concedendo il pallino del gioco alla Roma, senza tuttavia rischiare mai nulla, è possibile solo se in mezzo al campo vi sono guerrieri che lottano e che mordono. Proprio come Sturaro.
SCIENZE DELLA GARRA – La partita del centrocampista bianconero è un encomio alla concretezza declinata in tanta corsa, che a sua volta si suddivide in recuperi del pallone (tantissimi), tackle e contrasti vinti. Una specie di scienze della garra, materia che probabilmente dovrebbero affiancare agli esercizi tecnico-tattici delle scuole calcio. Ci vogliono il cuore e due polmoni grandi così per applicarla, proprio come Stefano Sturaro insegna. La dimostrazione nel match d’alta classifica contro la Roma. Il guerriero bianconero si contrappone al ninja giallorosso, dominando il centrocampo e uscendo vincitore assoluto dal duello a distanza. Sturaro morde le caviglie ai giallorossi, tiene palla, la porta avanti. Rincorre e spinge, e nel frattempo fa a sportellate. A tal punto da guadagnarsi anche un giallo.
LA CILIEGINA MANCATA – Ma non gli basta. Nella serata gelida dello Stadium le sue intenzioni sono quelle di scaldare gli animi dei tifosi infreddoliti con una perla. E Sturaro ci prova per ben due volte. La prima al 70′, quando accorre come un forsennato sulla spizzata del solito Mandzukic, calciando di prima intenzione verso la porta giallorossa. Szczesny però è in serata di grazia, e con una gran parata si oppone al tentativo. Sturaro allora ci riprova al 90′, liberandosi dalla marcatura di Fazio e battendo a rete una conclusione comunque meno impegnativa della precedente. Non va, non stasera. In fondo Sturaro segna quando il gol è strettamente necessario – si veda il 2-2 interno contro il Bayern Monaco – e questa volta la ciliegina sulla torta può anche non esserci. Di Roma-Juventus, in ogni caso, resterà una prestazione superba, battagliera. Alla Sturaro.
Rocco Crea (Twitter Rocco_Crea)