Rugani, il predestinato protagonista con la Juve

Daniele Rugani non è soltanto un bravo difensore. Il suo nome è un esempio per i giovanissimi che sognano l’agognata scalata, una speranza per il calcio italiano in preda all’angosciosa ricerca di talenti cristallini. E’ l’orgoglio di un settore giovanile, quello empolese, meritevole di averlo cresciuto e lanciato nel panorama della massima serie.

I RECORD DI EMPOLI – Con personalità, diligenza tattica, eleganza d’intervento: è questo il Daniele Rugani che debutta in Serie A il 31 agosto 2014. La gara finisce male per il suo Empoli sconfitto a Udine per 2-0, ma quei novanta minuti costituiscono per lui un trampolino di lancio, che al termine della stagione 2014/2015 lo renderà protagonista di numeri impressionanti: 38 partite disputate su 38, nessuna sostituzione e nessun cartellino giallo pur giocando da difensore centrale ed effettuando più tackle di Chiellini, primo difensore bianconero in questa speciale classifica (2,9 vs 2,2, lastatistica.com), per un totale di 3420 minuti messi in cascina conditi anche da tre gol.

Daniele Rugani - Juventus Calcio Serie A
Daniele Rugani – Juventus Calcio Serie A

IL NUOVO NESTA – Quel torneo serve a tracciare una strada per Rugani, facendo capire agli altri, e magari anche a se stesso, che tipo di difensore centrale verrà fuori da lì a qualche anno, quando il processo di maturazione sarà completato. I paragoni si scomodano subito e quello più sensato, naturalmente con le dovute proporzioni del caso, è forse quello con Alessandro Nesta. Dell’ex difensore della Nazionale, del Milan e della Lazio, infatti, Daniele riprende lo stile elegante, la concentrazione, ma anche il voler fare bene senza ammettere fronzoli nel disimpegno. Insomma, Rugani è uno che se c’è da spazzare lo fa senza troppi complimenti: l’imperativo è non rischiare mai nulla del resto, unito ad una mentalità vincente, oltre che ad un’abnegazione totale.

IL SALTO DI QUALITA’ – E così che Rugani centra l’obiettivo del grande salto, avvitandosi in una capriola che gli regala la meritata occasione della vita, venendo acquistato per intero (metà del suo cartellino era già bianconero) dalla Juventus. A Torino non è facile, nonostante arrivi come un ragazzo predestinato, dal futuro roseo già segnato. A Vinovo occorre faticare molto, soltanto per avere concrete chances di sostituire qualcuno dei titolari e giocare. Passato il periodo dell’ambientamento, si cominciano a limare e smussare gli angoli, tralasciando tutto ciò che nel metodo di gioco appare superfluo. Si delinea maggiore cattiveria agonistica – ad ogni modo “controllata” da un carattere mite – a tal punto che il primo giallo rappresenta quasi uno schock, rimediato al 72′ di Fiorentina-Juventus, dopo 53 partite disputate in Serie A.

Banner-Editoriale-Rocco-CreaGOL E RINNOVO – E’ cresciuto Rugani, e rispetto alle prime partite in bianconero, in cui è apparso sì bravo, ma anche piuttosto timido e con una certa fretta di liberarsi del pallone in fase di possesso, adesso appare più maturo e consapevole. Consapevole di giocare – e anche molto bene – in una grande squadra, che giorno dopo giorno dimostra di riporre in lui una grande fiducia e di volerlo far crescere ancora, in prospettiva di un futuro da protagonista indiscusso neanche poi troppo lontano. I due gol consecutivi fra campionato e Champions – il suo primo nella competizione contro la Dinamo Zagabria – dimostrano che il ragazzo sente tutto ciò. Il rinnovo fino al 2021 annunciato in c.so Galileo Ferraris, invece, è la conferma che blindare il difensore del futuro rappresentava per la Juventus un obiettivo importante.

Rocco Crea (Twitter @Rocco_Crea)

 

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