Una reazione rabbiosa della Juventus, con la bava alla bocca, spazza via l’Atalanta. La bella favola, però, non finisce qui.
I bianconeri non potevano non vincere, tanto più con un Mandzukic così. E un Pjanić che, da trequartista, illumina. Stona Higuain, ma c’è qualcosa da dire.
1. Juve di testa
La forza mentale della Juventus, ancora una volta, si dimostra spaventosa. La squadra ha risposto prima di testa che di gambe.
Dopo la sconfitta rovinosa di Genova, una reazione era più che auspicabile. Era quasi una conseguenza fisiologica.
La domanda sorge spontanea: i problemi fisici contro il Genoa nascono dalla testa? Forse sì, ma c’è tanto da lavorare.
2. E ora che si fa?
Mario Mandzukic è l’emblema della serata bianconera: cattivo, carico e decisivo. Corre per tre e, finalmente, segna.
È spesso stato il suo unico difetto. Tanto che si è preso qualche critica: “ci mette l’anima, ma…”. Contro l’Atalanta, invece, fa tutto bene.
Uno come lui, in queste condizioni, è difficile da tenere in panchina. Ecco perché il ritorno di Dybala sarà un bel problema, in ogni senso. Allegri si è detto aperto a esperimenti.
3. Pjanic, Pjanic…
Miralem Pjanic è stato un altro protagonista. Da trequartista, senza compiti nella doppia fase, riesce a brillare davvero.
Sarà un assolo isolato in una prova generale poco convincente? Speriamo vivamente di no. È un rischio da ponderare, conoscendo la storia del bosniaco, ma c’è fiducia.
Il suo percorso di inserimento procede. E Allegri potrebbe aver trovato la sua veste tattica, quella forse più scontata. Se per Mandzukic il ritorno di Dybala sarà un problema, la possibile coppia sulla trequarti sarebbe potenzialmente esplosiva.
4. Il falso problema
Gonzalo, Gonzalo: tante chiacchiere, poca sostanza. Le chiacchiere, però, sono soprattutto degli altri. Allegri lo protegge, nel post-partita, ma forse non serve.
I suoi occhi, a fine partita, tradiscono una voglia matta di segnare. Come potrebbe essere altrimenti, per uno che respira gol? Ci ha provato, non tantissimo, ma ha cercato di zittire tutti: una volta di più.
Higuain, però, è stato intelligentissimo: ha dimostrato di essere più di un bomber. È un calciatore completo, sia tecnicamente che tatticamente. Perché se Mandzukic occupa l’area, lui non può che girare intorno e creare. Preferisce brillare meno, ma vincere.
Siamo ancora lì: il ritorno di Dybala è il punto di svolta. Gonzalo tornerà al suo solito posto, alle sue solite abitudini, ai suoi soliti ritmi.
5. L’Atalanta e i suoi giovani
L’Atalanta ne prende tre, ma non è finita. Anzi: i nerazzurri sono potenzialmente la sorpresa degli ultimi anni in Italia. L’inizio straripante della Juve, però, spezza le gambe ai giovani atalantini.
I giovani, già: Kessié, dopo un po’, soffre. Ma è Caldara, per assurdo, è chi brilla di più. Difensore di sostanza, sicuro, di sicuro avvenire. Magari in bianconero.