Marcello Lippi, attuale ct della Cina, è intervenuto nel corso della trasmissione Radio Anch’Io lo Sport su Radio Uno, dove ha parlato del campionato italiano ma soprattutto della corsa della Juventus in Italia e in Europa, delle problematiche che la squadra di Allegri sta affrontando e del suo futuro, magari in Italia.
TEMPO. Marcello Lippi rimane forse l’allenatore più amato dai tifosi della vecchia signora. La sua storia d’amore con la Juventus ha toccato il picco con la vittoria della Coppa delle Coppe (l’attuale Champions League) nel 1996 e la successiva Coppa Intercontinentale nel 1997, portando la Juve, quella di Vialli, Del Piero e Ferrara (solo per citarne alcuni) sul tetto del mondo. L’attuale commissario tecnico della Cina sta tentando un’esperienza che potrebbe dargli nuovi stimoli, esportare il suo modo di fare calcio dall’altra parte del mondo, in Cina appunto, sta cercando di portare una ventata di esperienza e competenza che sicuramente inciderà molto, in positivo, sul calcio cinese.
Su Allegri e sulla sua Juventus, Lippi non ha dubbi: “Juventus che non riesce a correre su due fronti? Non sono in grado di dire il perché. Quest’anno non hanno bisogno di recuperare tanti punti come hanno fatto l’anno scorso. Hanno cambiato tanto e questo non è sempre un bene, perché alcune volte serve un po’ di tempo per trovare l’amalgama”. Sulla corsa Champions della Juve, Lippi non vuole fare nessun dramma, anzi: ” Per quanto riguarda la Juve non ha senso parlare di ossessione Champions, per campioni come loro il dramma sarebbe avere il mercoledì libero. Noi abbiamo fatto tre finali consecutive, giocandoci però il campionato fino all’ultima giornata pagando qualcosa poi nei risultati finali”.
Una parole anche su Allegri e sui nuovi innesti bianconeri, Pjanic e Higuain su tutti, e su come la squadra negli ultimi anni abbia dovuto superare assenze forzate importanti: “I problemi attuali sono dovuti ai cambiamenti, con Max Allegri che deve gestire la situazione continuando a vincere. Il centrocampo della Juve di due anni fa era composto da Vidal, Pirlo e Pogba, adesso non ci sono più ed è normale faticare un po’. Pjanic e Higuain? L’inserimento di certi campioni non è un’equazione naturale. Bisogna conoscersi e ambientarsi”.
FUTURO. Infine non manca una domanda sul futuro, l’allenatore di Viareggio conclude così: “Futuro alla Juve come dirigente? C’è un bel rapporto con la Juve, anche in Cina, c’è sempre qualche tifoso bianconero che mi saluta”.
Aristide Rendina