Antonio Conte o Max Allegri? Sono più di due anni, da quel luglio 2014, che la questione impazza. I tifosi della Juventus sono, praticamente, schierati in due fazioni: quelli che amano e invocano il condottiero dei primi tre scudetti e quelli che, invece, non ne voglio sapere e credono in Allegri. Ma quanto c’è di sbagliato in un confronto del genere? Tanto, troppo. Impossibile giudicare due momenti storici diversi, de allenatori così diversi da loro, due Juventus differenti. La polemica è rimbalzata di nuovo dopo le dichiarazioni di Conte di questa settimana e la successiva risposta di Allegri. Si è arrivati, forse, un po’ troppo oltre.
I MERITI DI CONTE
Da un lato, ci sono i “contiani”, che vengono sbeffeggiati dall’altra fazione e chiamati “vedove di Conte”. Questi, naturalmente, mettono sul banco i meriti di colui che ha condotto alla rinascita la Juventus. Vengono, però, stoppati da chi crede che Antonio sia riuscito solo a metà nel suo lavoro, perché in Europa ha toppato. E quindi? Quindi “Forza Allegri”. Invece no. Bisogna chiarire e capire cosa ha fatto Conte per la Juventus e qual è stata la sua importanza. Un’importanza capitale. Conte ha preso una Juventus disastrata ed è riuscito laddove gli altri non solo avevano fallito, ma avevano fatto catastrofi. Ha portato di nuovo la Juve a vincere, dopo anni di sofferenza, le ha dato tre scudetti consecutivi, una dignità in Europa e ha permesso ad Agnelli di avere una strada spianata verso un successo continuo. La Juventus non navigava ancora in acque sane, pertanto fare bene in Europa era difficile. I risultati internazionali, però, non sono stati neanche così catastrofici, Instanbul a parte.
I MERITI DI ALLEGRI
E poi? Poi Conte è andato via. Colpa sua, secondo chi vota Allegri. Colpa della società, per gli altri. Sta di fatto che è arrivato, dalla Toscana, Max. Bersagliato di fischi da tutti all’inizio, si è saputo prendere la Juve a suon di risultati e vittorie. Il primo anno è stato fantastico: campionato, Coppa Italia (Conte non ci era riuscito) e la finale di Champions di Berlino. Basta per conquistare tutti? No. No, perché Allegri avrebbe copiato da Conte. No, perché Allegri è stato aiutato dalla società, che ha fatto acquisti che a Conte non permetteva. No, perché chiunque avrebbe vinto con quella squadra. Aspettiamo il secondo anno, dicevano. E all’inizio, tutti sul carro di Conte. Poi, dopo, sappiamo tutti com’è finita. L’asticella però si alza, e ora tutti vogliono il trionfo in Champions: come se fosse tutto facile, come se fosse tutto così scontato. Per fortuna, nel calcio non lo è.
QUAL È IL MOTIVO DI TUTTO QUESTO?
La reale domanda è: perché? Perché tifosi della Juventus dovrebbero fare dei dibattiti politici su quale allenatore sia meglio per la propria squadra? Perché denigrare due degli allenatori più importanti della storia bianconera? Antonio Conte è stato fondamentale per la Juve, ma la sua Juve era diversa da quella di Allegri. Conte ha riportato a vincere la Juve, ma non per questo i meriti di Allegri dipendono da lui. Quanti allenatori hanno fallito dopo essere succeduti a tecnici vincenti? Prendiamo l’Inter, per esempio, che fallisce miseramente da quando è andato via Mourinho. O ancora lo United, che da quando Ferguson è andato via non cava un ragno dal buco. Allegri è stato capace di arrivare anche dove non è mai riuscito, ma con una squadra diversa, un bilancio diverso – con Conte la Juve era in rosso. Gli acquisti lo hanno aiutato, ma lo ha permesso anche lui, con i suoi risultati.
GODETEVI LA JUVE
Pertanto, è inutile, veramente inutile fare polemiche sterili di questo tipo. Gli allenatori e i giocatori vanno, la Juventus resta. Fintanto che ci sarà una società come quella bianconera, le scelte dei tecnici e dei calciatori saranno ponderate, e i risultati arriveranno. Conte fu un’intuizione, Allegri una scelta da grande società che non si fa trovare impreparata. Entrambi hanno portato la Juve a vincere: Conte ora è in Inghilterra, al Chelsea, Allegri guida la Vecchia Signora per ulteriori traguardi. Il paragone è irrilevante, sarebbe invece più da stile Juve sostenere il tecnico attuale e spingerlo verso ulteriori traguardi.
Magari, chissà, laddove nessuno dei due rivali è ancora arrivato: la conquista dell’Europa.