Non le manda certo a dire Roberto Pereyra. In estate il centrocampista argentino si è trasferito dalla Juventus al Watford di Mazzarri, ma non senza qualche mal di pancia: “Potevo essere importante per la Juventus. Alcuni tifosi ancora mi scrivono”.
Una occasione negata
Dalle parole del Tucu alla Gazzetta, filtra un malcelato senso di rivalsa nei confronti di un ambiente che lo ha, a suo dire, “scaricato”. Ora Roberto è uno dei migliori centrocampisti della Premier ed è tornato a giocare ad ottimi livelli, ma ha qualche sassolino che vuole togliersi dagli scarpini.
L’anno scorso il centrocampista argentino aveva avuto una stagione tribolata a Torino, a causa di un brutto infortunio patito contro l’Atalanta, che ne aveva compromesso il rendimento e, soprattutto, di un rapporto con mister Allegri che pare non essere mai sbocciato del tutto.
A quanto pare alla Juve non c’era posto per lui, nonostante una ottima stagione d’esordio in maglia bianconera.
“Il motivatore di Bonucci mi ha aiutato. Tornare in A? Da protagonista”
“È stata una doccia fredda” dice Pereyra “sentirsi dire ‘Ti conviene partire, non c’è posto per te’ è stato un duro colpo. In quell’occasione mi ha aiutato Alberto Ferrarini, il motivatore di Bonucci. Il mio agente lo ha contattato e mi ha dato nuova energia positiva“.
Nel suo, Pereyra tenta di dare un senso a quanto è successo: “Mi aspettavo un trattamento diverso. È vero, venivo da una stagione difficile, ma avevo già fatto qualcosa di buono alla Juve“.
Roberto parla inoltre della sua rinascita in terra inglese: “La premier mi stuzzicava e la proprietà italiana mi ha convinto (il Watford è di Pozzo, che aveva creduto in lui ad Udine n.d.r), non conoscevo Mazzarri ma mi ha parlato in estate e mi ha fatto sentire importante“.
Quali obiettivi ora per il centrocampista? “Con il Watford viviamo alla giornata. Siamo una buona squadra e spero di raggiungere la zona Europa League, del resto il mio sogno è ritornare a vestire la maglia della nazionale dell’Argentina. Serie A? Sarebbe bello tornare da protagonista, qualcuno potrebbe pentirsi di avermi fatto andare via“.