Marchisio: “Buona prestazione, ma dobbiamo migliorare. C’è stanchezza”

Un gol che sa di liberazione. Claudio Marchisio è tornato a segnare dopo un’assenza prolungata di 6 mesi, dopo un calvario infinito per quel maledetto infortunio al ginocchio. Oggi, però, un gol importantissimo, un rigore segnato che ha dato il là alla rimonta dei bianconeri a Siviglia. Ecco le sue parole a Mediaset Premium.

OBIETTIVO RAGGIUNTO

“Grande felicità perché abbiamo raggiunto un obiettivo difficile e sapevamo che non sarebbe stata facile. Il mister si lamentava degli ultimi 5 minuti, ha ragione ma c’era un grande pubblico e loro sono riusciti a metterci in difficoltà con questi palloni lunghi che cercavano la testa degli attaccanti.”

BUONA PRESTAZIONE

“La nostra prestazione, però, non è stata male, anzi, abbiamo fatto 3 gol a una squadra forte, che fino ad ora non ne aveva ancora subiti. Non possiamo sapere dove possiamo arrivare, oggi dopo 15′ eravamo sotto e si poteva mettere male per la qualificazione. Bisogna stare calmi. Abbiamo raggiunto questo obiettivo, ora però dobbiamo pensare al campionato. Se le altre sbagliano, non significa che noi dobbiamo giocare senza preoccupazioni o senza cattiveria.”

MIGLIORARE

“Nel secondo tempo dovevamo giocare più sugli esterni ma ci siamo fatti ingolosire da queste palle in profondità. L’abbiamo fatto soltanto nel finale, quando siamo andati in vantaggio. Dobbiamo migliorare soprattutto in questo.Torino, 20.11.12, Juventus Stadium, Uefa Champions League, Juventus - Chelsea. Nella foto: Claudio Marchisio

Questa squadra può e deve sicuramente migliorare, al di là degli uomini che scendono in campo. Non è vero che manca qualcuno perché abbiamo una rosa con tanta qualità e su questa bisogna lavorare.”

STANCHEZZA

“I primi tre mesi della stagione sono duri, e si arriva a questo periodo dove può esserci stanchezza e può mancare lucidità. Io sto bene ma sono abbastanza stanco, è dura giocare ogni 3 giorni dopo l’infortunio. So che devo lavorare, ma per ora sto bene.”

RIGORE

“Pensieri durante il rigore? Ho pensato a tenerla il più bassa possibile, il dischetto era pieno di buche e avevo paura di alzarla. Sono stato fortunato perché è passata sotto il braccio del portiere. E’ stata una liberazione dopo una sofferenza così lunga, andare ad esultare un gol con i miei compagni.”

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