La Juventus chiude la pratica Pescara e si proietta a martedì, quando l’avversario sarà ben più ostico. Tre punti sicuramente fondamentali ma, ad onor del vero, una partita di certo meno importante rispetto a quella che aspetta i bianconeri contro il Siviglia: lo dimostrano le scelte di Allegri e la facilità con cui la Juve ha vinto e gestito la partita. Eppure, ci sono due giocatori per cui questa partita ha rivestito un’importanza particolare, per cui ha valso molto, ma molto di più, di una vittoria contro l’ultima in classifica.
HERNANES
Si, il primo dei due giocatori è proprio il brasiliano. Criticato, bistrattato e spesso fischiato oltre ragione dal proprio pubblico. Vero, come spesso è stato fatto notare, probabilmente non è un giocatore che può fare la differenza in una squadra come la Juve. Ma la sua volontà, la sua voglia e determinazione sono ciò che di più bianconero possa esistere. Partita dopo partita, spezzone dopo spezzone, è riuscito a mostrare ai tifosi quanto grande fosse il suo impegno per la causa bianconera. Così i fischi sono calati, e hanno lasciato spazio a qualche applauso per le giocate che i suoi piedi da brasiliano puro possono ancora regalare. Un pubblico difficile quello dello Juventus Stadium, con ancora negli occhi un certo Paul Pogba in mezzo al campo. Un pubblico ancora diffidente nei suoi confronti, fino a stasera. Già, perché stasera, finalmente, il brusio e l’incitamento aumentava quando il numero 11 bianconero si avvicinava all’area di rigore: d’altronde sarà un pubblico difficile ma nessuno può negare la straordinaria capacità di calciare di Hernanes. Così dopo i primi due tentativi fuori dallo specchio della porta, il profeta ha sentito l’opportunità di poter finalmente ricevere l’ovazione del pubblico e non ci ha pensato due volte. Pochi metri fuori dall’area di rigore, nessuno che gli va incontro e ottima visuale della porta: tiro perfetto e gol. Nell’esultanza di Hernanes si legge tutta la rabbia accumulata ma allo stesso tempo tutta la gioia per un gol che sa di liberazione. Le sue urla sono accompagnate da quelle dello Stadium che rispondono allo speaker gridando il suo nome. Da stasera anche Hernanes è entrato nei cuori dei tifosi. Sì, decisamente un gol che vale molto di più di quanto sia valso per la partita in sé.
KEAN
Non ci sarebbe nemmeno bisogno di specificare quale significato abbia rivestito questa partita per Moise Kean. Se una partita come Juve-Pescara finirà sui libri di storia è solo grazie a lui: il primo 2000 ad esordire in Serie A. Sei minuti a disposizione per il baby fenomeno bianconero che prende il posto di Mario Mandzukic, un esperto del gol con ben 14 anni in più. Il nuovo che avanza, un’immagine che vedremo sempre più spesso. Sicuramente per Kean questa sarà una partita indimenticabile: esordire in Serie A a 16 anni è già di per sé straordinario, farlo alla Juventus, ancora di più.
MP