Promossi e rimandati bianconeri: ecco il quadro del primo trimestre

Ma la televisione ha detto che il nuovo anno porterà una trasformazione e tutti quanti stiamo già aspettando“. Così canta Lucio Dalla in “L’anno che verrà”. Trasformazione è la parola chiave, appunto. Perché?
Da inizio campionato è luogo comune dire che la Juventus giochi male, che la squadra è priva di gioco e che bisogna invertire la rotta. Si ok, ci sta tutta questa critica, ma comunque stiamo parlando di una squadre che ha ben sei elementi nuovi in rosa (se consideriamo anche Cuadrado) rispetto alla scorsa stagione e che almeno quattro sono stati impiegati con frequenza in un contesto del tutto nuovo, sin da subito e non è facile integrarsi facilmente in poco tempo. Ma, ad oggi, non c’è nessun bocciato. Ecco i promossi e rimandati bianconeri al loro primo anno alla Juve.

In ordine di posizione, i sei acquisti dell’estate sono questi: Benatia, Dani Alves, Pjanic, Cuadrado, Pjaca e Higuain. Analizziamo, uno alla volta, il loro rendimento in questo loro nuovo e primo semestre con la divisa della Juventus partendo proprio dal reparto difensivo.

LA DIFESA

lesultanza-di-benatia-dopo-il-gol-che-ha-sbloccato-il-risultato-contro-il-south-chinaBENATIA — Arrivato dal Bayern Monaco con la formula del prestito con diritto di riscatto, il centrale marocchino si è subito inserito perfettamente negli schemi di Massimiliano Allegri e nel campionato italiano grazie anche alla passata esperienza con la maglia della Roma. Che sia difesa a tre o a quattro poco importa. Benatia ha aggiunto fisicità ed esperienza internazionale al reparto difensivo. Sono 6 le presenze in campionato e 2 in Champions League per un totale di 469 minuti. Decisamente un’arma in più per lo scacchiere tattico di Allegri. E guai a chiamarlo ‘riserva’. Promosso.

DANI ALVES — Ennesimo colpo a parametro zero per Giuseppe Marotta, questa volta direttamente dal Barcellona. Il terzino brasiliano ha sicuramente aggiunto qualità alla fascia destra della Juventus e partecipazione alla fase realizzativa. Infatti, si è visto spesso in zona gol per la rete contro il Cagliari e per avere causato il vantaggio nella trasferta di Palermo con una sua conclusione, poi deviata. Anche in Champions League è stato artefice di una rete abbastanza curiosa, su punizione contro la Dinamo Zagabria pure se, anche in questo caso, stiamo parlando di autorete. Ciò che però possiamo rimproverare al difensore ex Barça è la poca continuità. Spesso scompare dal gioco e spesso è troppo superficiale con dei giochetti poco utili in una zona del campo dove è molto rischioso dribblare e portare palla. Forse ci aspettavamo prestazioni eccellenti come quando vestiva la casacca azul-grana anche se stiamo parlando di un contesto completamente diverso. Ma Dani Alves può fare molto di più. Rimandato.

IL CENTROCAMPO

pjanic3PJANIC — Il bosniaco è stata la prima perla di mercato. A inizio giugno, infatti, Pjanic già era un giocatore della Juventus, squadra voluta fortemente e voluto fortemente anche da società e tifosi dopo le stupende stagioni passate con la Roma. Piedi fatati e genio del calcio, estro e fantasia che in questi primi tre mesi ha faticato a mettere in campo.
Pjanic sarebbe dovuto diventare il faro della squadra, anche dopo l’infortunio di Marchisio. Ma sia lui che Allegri hanno avuto difficoltà a trovare la giusta posizione in campo. Nonostante ciò, 4 gol in 13 presenze anche se spesso in campo, fa appunto solo “la presenza”. Rimandato.

CUADRADO — Sul colombiano abbiamo poco da dire. Cuadrado non ha voluto altro che la Juve. Conosceva già l’ambiente, conosceva i compagni di squadra e il Mister e per questo ha avuto maggiore facilità ad inserirsi nel contesto Juve. Qualità, corsa e dribbling funambolici. Peccato per quel gol divorato contro il Chievo. Promosso.

L’ATTACCO

PJACA — Il gioiellino di casa Zagabria. La gemma preziosa che ha regalato alla Dinamo la qualificazione ai gironi di Champions prima di approdare alla Juve. Marco Pjaca, però, al suo primo trimestre (potremmo dire anche semestre) non è stato molto fortunato, complice anche l’infortunio. Pochi minuti per il croato, appena 76 con la maglia bianconera ma che sono bastati per far capire di che pasta è fatto. Accelerazione da paura e facilità nel saltare l’uomo impressionante. Poi il lungo stop, sperando di rivederlo presto in campo. Rimandato.

higuain-caloHIGUAIN — Chiudiamo con il Pipita, costato alla Vecchia Signora ben 90 milioni di euro. Milioni che al momento sono stati in parte ripagati. Si, perché i numeri parlano chiaro: 12 presenze in campionato e 7 reti, una ogni 110 minuti. In Champions League ha la media di un gol ogni due partite: 4 presenze e 2 reti. Numeri che non possono far altro che incrementare lo score dell’argentino col passare delle partite e con una Juve più spumeggiante. Di certo la società ha fatto uno sforzo notevole per trionfare in tutte le competizioni. Intanto Higuain risponde presente e lo fa a suon di gol. Promosso.

Michele Ranieri

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