Non è una sorpresa che partite come Milan – Juventus regalino sempre almeno una sfida nella sfida, ma questa è qualcosa che esula perfino dal contesto di una delle partite più iconiche del campionato italiano e più che di un confronto questa volta si parla di eredità, di dinastia. La dinastia dei numeri uno azzurri.
La dinastia Azzurra
La nazionale italiana ha sempre vantato nella sua storia una tradizione di numeri uno di valore mondiale, portieri che al tempo erano indubbiamente tra i più forti in circolazione. Partendo proprio dagli albori della nazionale italiana troviamo Combi, che con Rosetta e Caligaris fece grande la Juventus degli anni trenta e che vinse da capitano la prima Coppa del Mondo italiana, poi Albertosi, che giocò la storica partita all’Azteca e sfiorò il titolo nel ’70, Zoff, icona bianconera e capitano dell’Italia campione mondiale nell’82, Zenga, “L’uomo ragno” terzo classificato con la nazionale ad Italia ’90, ed ora Buffon, capitano della Juve e vincitore del mondiale di Germania 2006.
Questa è la cronologia dei portieri che più di tutti gli altri si sono ritagliati un posto da “grandi” nella storia della nazionale ed è proprio in questa lista che in un futuro anche Donnarumma potrebbe scrivere il suo nome.
Donnarumma come Buffon?
La situazione da titolare fisso nel Milan è valsa a Gigio la convocazione stabile nella nazionale di Venura, dove potrà stare sotto l’ala di Buffon per carpirne i segreti e maturare all’ombra di uno dei più forti portieri della storia del calcio. E non è roba da poco.
I confronti con Buffon si sprecano: dal nome alla precoce esplosione nel calcio che conta, le analogie si ci sono e si vedono, pare che Gigio abbia proprio le stimmate del predestinato. L’esplosività tra i pali, i piedi buoni, una responsabilità ed una sicurezza che è raro trovare a 17 anni, sono tutti fattori che stanno convincendo l’opinione pubblica della prepotente candidatura di Donnarumma alla eredità di Buffon, sicuramente in nazionale, più difficilmente in bianconero, ma mai dire mai.