Una Juventus non brillante e con l’handicap per l’espulsione di Mario Lemina riesce a strappare una vittoria soffertissima contro un Lione che aveva iniziato a sperare nel colpaccio. Se non fosse che, a nostro modesto giudizio, sull’andamento della gara abbia pesato – e piuttosto in negativo – l’arbitraggio del direttore di gara polacco Szymon Marciniak.
Szymon Marciniak, due pesi e due misure
Ebbene sì, due pesi e due misure. La prima decisione importante è rappresentata dal rigore peraltro giustamente concesso nel primo tempo ai danni dei bianconeri, a causa di un intervento ingenuo di Leonardo Bonucci su Diakhaby, con un Buffon tornato “Super” a salvare il risultato grazie al suo primo prodigioso intervento (ne seguiranno almeno altri tre nell’arco di tutta la gara). Poco dopo, chiamato di nuovo in causa, sulla fine della prima frazione del match, l’arbitro polacco pecca clamorosamente nel non dare un penalty ai bianconeri in occasione dello scontro, a parti invertite, tra lo stesso Diakhaby e il numero 19 juventino. Una spinta vistosa sulla quale Marciniak sorvola senza alcuna giustificazione.
Partita sfuggita di mano a Szymon Marciniak
Purtroppo per il fischietto polacco il giudizio negativo non finisce qui. All’episodio di Bonucci che, comunque, avrebbe rischiato di essere determinante e non poco, si aggiunge l’interpretazione sui falli commessi dalle due squadre. In particolare oggetto di critica sarebbe la gestione dei cartellini che avrebbero dovuto essere, almeno in un paio di occasioni, di colore “arancione” per interventi scomposti e in ritardo da parte dei giocatori del Lione. Pensiamo soprattutto alla reazione di Darder su Pjanic proprio nei minuti iniziali del secondo tempo ma anche al comportamento del giovane Diakhaby che, alla prima presenza da titolare in Champions League, pur avendo un ottimo futuro davanti a sé, avrebbe meritato più volte l’ammonizione nei contrasti con gli attaccanti bianconeri, specie su Paulo Dybala. Così come su Lemina; se il primo cartellino avrebbe potuto esserci, nel secondo episodio riteniamo eccessiva la sanzione al centrocampista gabonese, il quale probabilmente prende il pallone nello scontro con Fekir.
Szymon Marciniak: bocciatura senza appello
Ecco allora che il nostro giudizio sull’arbitro Szymon Marciniak non può che consistere in una bocciatura senza appello per colui che, tra l’altro, aveva già arbitrato la Juventus lo scorso anno contro il Siviglia nella partita persa per 1 a 0 (gol dell’ex Llorente) e, ancor prima, contro gli svedesi del Malmoe allo Stadium. Saremmo felici, a questo punto, se per un po’ di tempo il fischietto polacco potesse godere di un po’ di riposo augurandogli per le prossime occasioni, se mai ce ne fosse un’altra con la Vecchia Signora, di essere più “fortunato”.
Andrea Bernardini