Uno scippo alla Roma, una clausola pagata e un trasferimento che ancora non va giù nella Capitale. Miralem Pjanic ci ha messo poco per prendersi il centrocampo della Juventus: dopo le difficoltà iniziare nel ruolo di regista, sta iniziando a giocare nel suo naturale ruolo di mezzala e sta dispensando calcio. Tecnica e qualità che, forse, non si vedevano dai tempi di Andrea Pirlo. Il bosniaco ha rilasciato una lunga intervista a “La Gazzetta dello Sport” dal ritiro della sua Nazionale, in cui ha parlato a 360° di Juventus, degli obiettivi stagionali e della Bosnia.
ADATTAMENTO
«Mi sto adattando sempre meglio. La squadra gioca bene, sia-mo primi sia in campionato sia in Champions League, quindi in linea con i nostri obiettivi. È quello che volevamo, anche se dal punto di vista del gioco si può sempre migliorare di partita in partita. E, di fatto, è quello che stiamo facendo. Ma la squadra sta bene. Considerando che siamo tanti volti nuovi, direi che l’inserimento procede bene»
Come mai nei primi mesi ha faticato un po’ a carburare? «Non è che ho faticato, semplicemente non stavo bene fisica-mente e abbiamo preferito non correre rischi inutili. Poi, pian piano, mi sono sentito sempre
meglio. Anche se è vero che la preparazione è stata dura. Un lavoro differente rispetto a quello a cui ero abituato a Roma, mi è servito un po’ di tempo per abituarmi. Ma ora mi sono adattato ai carichi di lavoro e sto bene, mi sto gestendo nel modo giusto. E in campo mi sento sempre meglio».
L’ERRORE DI BUFFON
«Nel calcio capita anche ai più forti di sbagliare e da quanto mi ricordo io, a lui in carriera non è capitato quasi mai. Mi dispiace, è ovvio, perché poi a tutti noi in campo piacerebbe non sbagliare mai. Ma Gigi è un grandissimo professionista e saprà rispondere molto bene sul campo. Come sempre, del resto».
DZEKO
Sorpreso da cosa sta facendo Dzeko? «No, affatto. Anzi, mi fa molto piacere questo suo avvio di stagione. Viene da una stagione in cui, forse, non sono state sfruttate a dovere le sue caratteristiche. Ma è anche vero che quest’anno Edin sembra credere di più in se stesso, ha più fiducia rispetto alla scorsa stagione. Questo Dzeko qui lo conosco da tempo, è un grandissimo attaccante, che sa crearsi le occasioni pure da solo. E vedrete quanti gol segnerà per la Roma quest’anno. Del resto, l’ha fatto sempre, non poteva essersi dimenticato di come si fa gol».
FUGA SCUDETTO
Nel frattempo la Juventus è a +4 sul Napoli e +5 sulla Roma. E già una prima fuga? Siete davvero strafavoriti? «No, assolutamente no. Il campionato è lungo e sarà anche duro. Perché tutti si aspettano di vedere la Juve non vincere più. Per noi sarà difficile, ne sono certo, ci saranno tante squadre che lotteranno fino alla fine, che non molleranno niente. Roma e Napoli sicuro, ma io tengo dentro anche l’Inter che ha tanti ottimi giocatori».
Quale sarà allora la ricetta giusta per vincere ancora? «Chi riuscirà a trovare più continuità, alla fine vincerà lo scudetto. Noi, di certo, abbiamo grande voglia di portare a casa il sesto titolo consecutivo. Tutti i nuovi si stanno calando bene, quando arrivi a Vinovo trovi questa mentalità speciale, questa rabbia di vincere che si respira alla Juve e si sente in ogni partita. Sappiamo che non sarà facile, che nessuno ci perdonerà niente. E che, quindi, non sarà facile. Ma puntiamo a vincere».
OBIETTIVO CHAMPIONS LEAGUE
«Questa è una grandissima rosa, con tanta qualità e tanti giocatori. Alla fine saranno importanti tutti, il mister ci sta ruotando anche per questo. Per vincere tutte le competizioni devi avere sempre la freschezza giusta. Siamo consapevoli della nostra forza, ma anche che la Champions è una competizione durissima. Diciamo che l’obiettivo per ora è passare il turno, poi dopo può succedere di tutto. Dagli ottavi sono tutte squadre di qualità, diventa quasi come giocare a poker. La nostra mentalità e la storia della Juve ci impongono però di andare il più avanti possibile. Ed è proprio quello che cercheremo di fare»
NAZIONALE
Intanto, però, con la sua Bosnia all’ex Heysel si è spenta la luce. «Diciamo che il Belgio è di un’altra categoria. È la favorita del giro-ne, ma noi non ci aspettavamo di giocare così male. Abbiamo approcciato la gara con troppa paura. Siamo rimasti bassi, faticando ad uscire dal loro pressing e regalandogli i primi due gol. Poi la loro qualità ha fatto il resto, ma noi ci abbiamo messo del nostro. Squadre del genere non ti perdonano, davanti hanno tanta qualità». Domani sera ospiterete il Cipro. È già una partita decisiva? «Il nostro vero obiettivo è di provare a vincere tutte le altre partite, quelle con le altre squa-dre. Abbiamo l’esperienza dello scorso anno, dovremo fare attenzione, Cipro ci può mettere in difficoltà. Però se vogliamo arrivare secondi dobbiamo vin-cere e dimenticare il più veloce-mente questa sconfitta. E stata solo una brutta serata»
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