Se tre indizi fanno una prova, forse la Juventus ha trovato l’uomo davanti alla difesa che cercava in attesa del ritorno di Claudio Marchisio. Allegri, dopo Cagliari e Dinamo Zagabria, ripropone in cabina di regia Hernanes ed il brasiliano offre un’altra prestazione di grande carattere, sembrando ormai calato nel ruolo che il tecnico toscano gli ha ritagliato l’anno passato.
ORDINE IN MEDIANA – Il “Profeta” è in questo momento il miglior interprete da schierare in quella posizione tra tutti i centrocampisti a disposizione di Allegri, dando la possibilità a Pjanic di poter giocare più largo come mezz’ala sinistra e inventare: almeno quattro i passaggi illuminanti del bosniaco per i compagni, non sfruttati davanti al portiere. Il numero undici bianconero, in fase di costruzione mette ordine e geometrie, giocando in maniera semplice e non forzando mai la giocata. E’ l’uomo che ha ricevuto e smistato più passaggi in tutta la gara, a dimostrazione che anche i compagni lo cercano con più frequenza e che lo stesso Hernanes, a differenza di quanto avveniva l’anno passato, si fa trovare più spesso libero e più pronto per far ripartire la squadra. Il nativo di Recife, trova sempre l’uomo meglio piazzato a cui appoggiarsi, prediligendo i giocatori di fascia, Cuadrado da un lato e Alex Sandro dall’altro, così da poter allargare il gioco e l’arcigno centrocampo di un Empoli ben chiuso e aggressivo, almeno nella prima parte di gara.
PIU’ ALTERNATIVE NELLA RIPRESA – Spesso il brasiliano riceve palla da una fascia e appoggia dall’altra, dando respiro alla manovra, che per tutto il primo tempo è però lenta, così come la Juve che sembra patire il caldo ed è troppo lunga nel finale dei primi quarantacinque minuti. Pur continuando a preferire il gioco corto, Hernanes anche nel match con l’Empoli ha provato più volte il lancio lungo e la verticalizzazione, trovando per due volte il corridoio giusto per una potenziale azione da gol, poi non finalizzata dai compagni. Nella ripresa, con l’entrata in campo di Lemina, che dà vivacità e corsa alla mediana, anche Hernanes ne giova, potendo trovare maggiori spazi e soluzioni di gioco.
SOLIDO IN INTERDIZIONE – Tra i centrocampisti della Juventus, il “Profeta” è quello che alza la squadra nel pressing e accorcia la stessa in ripiegamento, dimostrando una sicurezza e un adattamento al ruolo importante. Piace questa nuova versione del verdeoro, aggressivo e determinato sugli avversari e lucido quando c’è da far girare la palla. A conferma della sua presenza anche in fase di interdizione, i quattro falli che il brasiliano commette ed il cartellino giallo che gli viene sventolato in faccia nel primo tempo, dopo un intervento da tergo arrivato per troppa foga e voglia di fare. Infatti, Hernanes corre e conquista palloni, una costante nelle tre partite giocate sin ora dal numero undici della Juventus. In tutta la gara con l’Empoli, l’ex- Lazio ne recupera addirittura undici (foto sotto. Fonte: Stats Zone), massimo in stagione per un giocatore juventino.
FILTRO DAVANTI ALLA DIFESA – Oltre ad essere duro nei contrasti (due su tre quelli vinti) e pronto nell’anticipo (due), è sempre presente sulle linee di passaggio avversarie, ricoprendo bene la zona centrale e facendo un filtro adeguato davanti ai tre difensori. Non è un caso che con lui in campo, le avversarie in quella zona del rettangolo di gioco, non sfondano più in contropiede, avendo acquisito il “Profeta” una certa abilità nel posizionamento davanti all’area juventina. Sicuramente la Vecchia Signora deve ancora migliorare nella velocità e nel ritmo dell’azione, ma è un difetto che non sembra imputabile al regista carioca, che quando ha potuto, ha spesso appoggiato il pallone di prima. Piuttosto sembra più un problema di condizione, non ancora al meglio, che limita le sovrapposizioni e gli inserimenti a rimorchio soprattutto delle mezz’ali di turno. Hernanes, invece, è da promuovere a pieni voti in questo inizio di stagione, e sul quale Allegri sembra ormai poter contare certamente.