L’ha studiata bene, tanto per cambiare. Max Allegri aveva dato la formazione nella conferenza di vigilia, ma su un dato ha depistato tutti: alla fine non fu 4-3-3, ma il duplice 3-5-2/4-4-2. Vero che l’intensità del Siviglia aveva un che di dopolavoristico, più che da Champions, ma i movimenti dei bianconeri all’indietro e in avanti sono sembrati perfetti. E’ mancata la cattiveria, come al solito, ma la squadra ha risposto come doveva. Compatta, sempre alta, propositiva e vogliosa di giocare.
“I ragazzi hanno fatto una bella partita, hanno giocato bene tecnicamente, ed in Europa bisogna fare per forza così – spiega Allegri – la squadra deve crescere, capire i momenti della partita. Dopo la prima mezz’ora di grande intensità bisognava gestire meglio la partita senza continuare a forzare. A quel punto Ci siamo un po’ allungati, dando spazio al Siviglia, ma nel secondo tempo i ragazzi hanno gestito bene senza soffrire mai e accelerando quando necessario. E’ il primo passaggio di una squadra che deve capire come si gioca a grandi livelli”.
Sassolini da togliere? “Assolutamente nessuno – risponde Max – credo in quello che faccio, tra Juve e Milan ho ottenuto discreti risultati grazie ai giocatori. Posso risultare simpatico o antipatico, ma non è colpa mia, sono di Livorno, toscano, e continuo a essere così piaccia o non piaccia. Non sono problemi miei”. Della Juve di stasera è piaciuto molto il “camaleontismo” tattico: “a parte i moduli – spiega il tecnico – dipende tutto dalla disponibilità dei giocatori. Avevamo un attacco con giocatori giovanissimi, quindi credo che la Juve possa avere un grande futuro. La crescita di questi ragazzi passa anche attraverso prestazioni non buone tatticamente e caratterialmente: ad esempio, la partita di Hernanes era tropo brutta per essere vera a Napoli, dove abbiamo preso tiri su palle perse da noi. Sabato abbiamo corso meno bene, facendo una prestazione brutta tecnicamente seppure siamo rimasti in partita fino alla fine. Stasera sono stato soddisfatto di tutto quello che hanno fato i ragazzi, soprattutto nella gestione della partita: in quei momenti, sull’1-0, bisogna tenerla senza accelerare altrimenti le partita cambiano in un attimo”.
E ancora una volta si è visto un Cuadrado determinante. “E’ un giocatore di velocità e tecnica nel dribbling, ha giocato meglio che col Chievo e l’Udinese, perché comincia a capire quand’è che deve passare la palla. Stasera è stato bravo, se impara i tempi di gioco e quando deve passare la palla, credo che possa fare ancora meglio perché diventa immarcabile”. Il toscano gongola: sta cercando la chiave del gioco bianconero, ed è probabile che sia vicinissimo nel trovarla.
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