Quella di oggi non sarà una serata come le altre. Allo Juventus Stadium, infatti, torna uno dei simboli della Juve cannibale degli ultimi cinque anni. Stasera, sul prato della Vecchia Signora rimetterà piede Simone Padoin, affettuosamente conosciuto come il Pado. L’ex Atalanta è diventato idolo del web, che l’ha tramutato anche in icona un po’ ironica, ma noi, stavolta, l’ironia vogliamo lasciarla da parte. Lasciate l’ironia, o voi che proseguite. Perché saremo dannatamente seri.
Padoin, per la Juve, ha rappresentato tanti valori che spesso hanno fatto la differenza. Il non dare mai niente per scontato; la capacità di riconoscere i propri limiti, ma provare a nasconderli con il lavoro e il sacrificio; l’amore per una maglia; la totale dedizione a una causa. La consapevolezza di vivere un sogno, lottando giorno per giorno per non fargli perdere i contorni della realtà. Per Padoin, la Juve è stata un’avventura meravigliosa e lui, per la Vecchia Signora, ha rappresentato quella certezza a cui affidarsi in ogni momento. L’amico fidato e fedele. L’uomo che, per la squadra, accetta anche una figuraccia. Quello che ha detto addio con una sincerità disarmante, riconoscendo i suoi limi tecnici. Limiti che, tuttavia, non gli hanno impedito di essere fondamentale in una squadra fantastica.
Il Pado, oggi, tornerà a casa. Rivederlo su quel campo, anche se con una maglia diversa, farà un effetto unico. Aspettatevi un’ovazione, aspettatevi uno striscione, aspettatevi di tutto. Perché nessuno a Torino ha mai dimenticato Padoin. Nessuno può dimenticare l’uomo normale capace di entrare nella storia più di tanti cavalieri arrivati in sella a bianchi destrieri o con presentazioni da urlo. È arrivato in punta di piedi se n’è andato allo stesso modo, mantenendo la stessa umiltà. Probabilmente, stavolta, gli sarà impossibile ritornare in punta di piedi. Lo Stadium lo aspetta. E certe emozioni fanno rumore. Tanto.
Edoardo Siddi
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