Alessandro Del Piero rappresenta per tutti i tifosi bianconeri un mix di passione e amore che non si può spiegare. Il suo comportamento, esemplare, fuori dal campo lo ha reso ancor di più un perno del mondo Juve, un esempio a cui guardare anche e soprattutto per le generazioni future. Alex rappresenta un pò un marchio, in questo calcio fatto di figurine e bei capelli, il ‘capitano’ bianconero rimane uno degli esempi più belli di un campione che rimane uomo. E poi c’è la nostalgia, tanta, per come (non) doveva finire e per come potrebbe continuare. Ma quello tra Del Piero e la Juve continua ad essere, e non potrebbe certo essere altrimenti, un amore immenso, come dimostrano le sue parole in una lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport.
DERBY D’ITALIA. Una della sfide più sentite, soprattutto dopo Calciopoli, rimane il derby d’Italia, match che andrà in scena domenica pomeriggio alle 18:00, Del Piero però ha pochi dubbi a riguardo: “Inter-Juventus di domenica? Sarà una delle più belle che abbiamo visto in questi anni. La Juve arriva dal pari di Champions League contro il Siviglia, una gara in cui voleva ottenere di più. Questo 0-0 darà alla squadra ancora più determinazione dopo il grande inizio in campionato. L’Inter è in crescita e nel secondo tempo contro il Pescara ha dimostrato di avere compattezza, carattere e panchina lunga.” Alex, però, non pensa che, nonostante la superiorità della vecchia signora, il campionato possa essere una dittatura bianconera : “Penso che il divario con le altre squadre ci sia, ma non che la competitività del campionato sia così bassa da poter consentire un monologo della Juve. Secondo me ha ragione Allegri: per vincere dovranno sudarsela. Le rivali più temibili per i bianconeri sono, nell’ordine, Napoli, Roma e Inter.
NUOVI ACQUISTI. Positivo anche per Del Piero la valutazione del mercato Juve e l’arrivo dei nuovi acquisti: “Dani Alves, Pjanic, Cuadrado e Benatia? Sintetizzo così: hanno qualità, esperienza e abitudine a giocare partite con grande pressione. Mi piacciono come rinforzi”. Da grande attaccante quale è stato non può non soffermarsi sui nuovi innesti nell’attacco juventino: “Pjaca? Ha davvero un grande talento. Forse il suo arrivo, in mezzo a tanti grandi nomi, è stato un po’ sottovalutato ma la Juve ha tra le mani un giocatore con un potenziale enorme. Ora la parola spetta al campo. I 90 milioni per Higuain? Investire così tanti soldi su un solo giocatore, anche se così affermato, è comunque una scelta coraggiosa perché non contempla margini di errore. Higuain può dare molto, perché è nel pieno della sua carriera, ma ha molta fame. E, per quanto si è visto finora, anche grande sintonia con i suoi nuovi compagni”. Alex si sbilancia anche su Dybala: “Dybala nuovo Del Piero? Ogni giocatore è diverso, ma sicuramente tra noi ci sono dei punti in comune”.
CALCIOPOLI. Juve-Inter, che si voglia o meno, ha assunto tutto un altro sapore dopo la stagione di Calciopoli. Del Piero, però, da gran signore qual è, non aggiunge pepe alla sfida : “Quanto ha pesato Calciopoli nel creare una rivalità così forte tra Juve e Inter? La rivalità sportiva c’è sempre stata. E’ il derby d’Italia e deve continuare ad esserlo. Giocare la Serie B con la Juve per me non è stata una ferita. Dentro di me ho solo l’orgoglio di aver riportato, con i miei compagni, la Juve a vincere”. Inoltre su un possibile suo ritorno in bianconero in un ruolo diverso all’interno della società: “Se sono rammaricato di non avere un ruolo all’interno della Juve come ha Zanetti nell’Inter? Nessun rammarico, abbiamo semplicemente preso strade diverse. Io sono contento della mia vita e non metto limiti a quello che potrà accadere in futuro, in qualsiasi campo”.
PASSATO A STRISCE. Infine non può mancare una parola sul colpo dell’estate, insieme all’acquisto di Gonzalo Higuain, la cessione di Paul Pogba al Manchester United: “Che impressione mi ha fatto sentire che Pogba è stato pagato tutti quei soldi dal Manchester United? Lo United è un club solido. Se ha fatto quell’investimento è perché vede un possibile ritorno e anche in tempi relativamente brevi. Piuttosto è dell’ingaggio (13 milioni a stagione) che bisogna parlare: a quelle cifre, i club italiani non possono competere”. Parole dolci anche per due suoi ex allenatori in bianconero: “Conte al Chelsea? Può fare molto bene, come sempre gli è riuscito in carriera. I risultati delle prime partite parlano da soli. Cosa auguro ad Ancelotti alla guida del Bayern? Di vincere ancora la Champions, magari dopo che l’avrà fatto la Juventus. Ancelotti è un orgoglio per tutti noi italiani”.
Aristide Rendina
I commenti sono chiusi.