L’imprescindibile Leonardo Bonucci

Ad un certo punto durante la calda estate del calciomercato bianconero tra tifosi e addetti ai lavori si è fatta viva una sensazione che si sarebbe poi rivelata veritiera: un top player avrebbe dovuto essere venduto. I nomi, sostanzialmente, erano due: Paul Pogba, sedotto dal Manchester United, e Leonardo Bonucci, voluto fortemente sempre a Manchester, ma sponda City. Come sia andata a finire lo sappiamo tutti, ma durante l’estate il dibattito su quale dei due calciatori fosse più prezioso per la Juventus è stato più vivo che mai.

Dibattito che è tornato vivo negli ultimi giorni, quando sia la Juve che la Nazionale hanno dovuto fare a meno di Bonucci, impegnato a stare vicino alla famiglia e al figlio Matteo, che ha avuto gravi problemi di salute. Se ai bianconeri è andata bene anche senza il numero 19 (vittoria per 1-0 contro la Lazio), non si può dire lo stesso degli Azzurri, che senza Bonucci sono stati presi a pallonate dalla Francia, soffrendo soprattutto in zona difensiva.

La questione è molto semplice: Leonardo Bonucci è imprescindibile. Lo è per la Nazionale e lo si è visto piuttosto chiaramente a Bari, ma lo è anche per la Juventus. Certo, la trasferta di Roma è stata positiva per i bianconeri, che hanno anche registrato una grande solidità difensiva, eppure c’era la sensazione che qualcosa, lì dietro, mancasse. Mancava Bonucci. Mancava la sua capacità di guidare con autorevolezza tutto un reparto, mancava la sua precisa impostazione dell’azione, mancava la sua grinta e la sua impressionante leadership. Con lui in campo, anche quelle piccolissime sbavature non si sarebbero viste. E soprattutto la Juve avrebbe avuto molta più facilità ad impostare l’azione, considerata anche l’assenza di un vero e proprio regista a centrocampo. bonucci2

Ecco perché i 60 milioni che il Manchester City offriva per il difensore ex Bari non avrebbero mai permesso alla Juventus di sostituirlo degnamente: semplicemente perché un calciatore come Leonardo Bonucci non esiste. Leo, poi, ha il 3-5-2 cucito sulla pelle e questo fa di lui un perno fondamentale per chiunque voglia giocare con quel modulo: esiste un 3-5-2 con Leonardo Bonucci e un 3-5-2 senza Leonardo Bonucci. No, decisamente non sono la stessa cosa. Non è un caso che il viterbese sia stato uno dei giocatori chiave per Antonio Conte alla Juve e in Nazionale, che lo sia ora per Allegri e che senza dubbio lo sarà per l’Italia di Ventura.

Non si può sostituire, tutto qua: non perché sia il più forte, ma perché è unico.

Alessandro Bazzanella

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