Manca poco all’inizio del nuovo campionato di Serie A, pochi giorni alla prima storica avventura del Crotone nella massima serie. I calabresi hanno centrato la promozione dalla B sorprendendo tutti, ma meritando sicuramente di affacciarsi per la prima volta alla finestra del calcio dei grandissimi. SpazioJ.it approfondirà il tema pitagorico intervistando in esclusiva Fabio Fiore de IlCrotonese.it.
Fabio, mancano esattamente dieci giorni al match d’esordio contro il Bologna al Dall’Ara: il Crotone sarà pronto mentalmente e fisicamente all’impatto?
“C’è grande curiosità intorno al Crotone, soprattutto per quanto riguarda l’approccio in questa storica avventura nella massima serie. Nicola, che la serie A l’ha conosciuta a Livorno, sta lavorando molto sotto l’aspetto mentale, in particolare sui tanti ragazzi che si confronteranno per la prima volta in questo palcoscenico. A livello fisico il lavoro è stato intenso e articolato, finalizzato a raggiungere un buon livello di forma per il debutto di Bologna. Il test con l’Atletico Madrid ha detto che il Crotone è ‘quasi’ pronto, ma saranno importanti i prossimi dieci giorni, con la parentesi di Coppa Italia a Verona che darà ulteriori spunti al tecnico rossoblù”.
Andiamo subito alla questione spinosa: il pubblico di Crotone da quando potrà godere della Serie A all’Ezio Scida?
“Dopo tante parole, promesse e rassicurazioni illusorie istituzionali, nei giorni scorsi anche il presidente Vrenna si è dovuto arrendere, ammettendo che per l’esordio del 28 agosto col Genoa lo Scida non sarà pronto, e dunque si dovrà chiedere ospitalità a Pescara. La cosa ha mandato su tutte le furie la tifoseria, che promette di disertare il viaggio chiedendo invece di giocare allo Scida, magari anche a porte chiuse. Il vero debutto casalingo, a questo punto, è previsto per domenica 18 settembre contro il Palermo”.
Ti convince Davide Nicola in panchina?
“Il tecnico di Luserna San Giovanni è arrivato a Crotone dopo le esperienze poco fortunate di Livorno e Bari. Elastico tatticamente ma deciso e determinato, ha subito conquistato i giocatori. Una scelta convinta da parte della società, che aveva comunque vagliato anche altri profili. Nicola ha deciso di ripartire con una ‘rivoluzione morbida’, ossia dal 3-4-3 di impronta ‘juriciana’ e che il gruppo conosce a memoria”.
Capitolo calciomercato: che idea ti sei fatto dei nuovi arrivi?
“Fin qui la campagna acquisti è stata in linea con il budget di via Scalfaro. Giovani di belle speranze, qualche profilo interessante e altri in cerca di rilancio. L’acquisto migliore è stato il rinnovo di Palladino, e intorno alla sua classe ed esperienza ruoteranno le fortune dei rossoblù. Colpisce anche la tendenza internazionale degli acquisti, tra questi Gnahorè, Rohdne, Tonev e Simy che rafforzano il concetto di squadra multietnica”.
Manca ancora qualcosa alla squadra oppure si è già provveduto alla copertura di tutti i ruoli secondo te?
“La campagna acquisti è ancora da perfezionare. Servono rinforzi in tutti i riparti, e come ha ribadito anche Nicola “il cantiere è aperto”. Un vice Cordaz in porta, due difensori, due centrocampisti e due attaccanti sono gli obiettivi del club, che nel frattempo deve sfoltire la rosa piazzando qualche esubero”.
Nella sfida di Coppa Italia contro il Milan della scorsa stagione, la squadra ha già dimostrato di poter sorprendere. Ma il campionato è tutt’altro scenario. Cosa ti aspetti dalla stagione del Crotone in Serie A?
“Sarà una sfida affascinante ma anche piena di incognite e insidie. Sulla carta il Crotone parte nelle retrovie, e non potrebbe essere altrimenti. Ma il campo potrà anche regalare sorprese, come la quasi qualificazione di Coppa Italia di San Siro. Naturalmente il Crotone lotterà per raggiungere l’obiettivo della salvezza, e nel corso dell’anno ci saranno anche momenti difficili, che dovranno essere gestiti con pazienza e serenità. I rossoblù hanno dimostrato nel corso degli anni di avere una sorta di dna attrezzato per sorprendere, e chissà che non sia così anche nella prima storica apparizione in serie A”.
Domanda senz’altro apprezzata dai fantacalcisti considerati i tempi: chi potrà sorprendere fra gli squali rossoblu?
“In attesa di conoscere il nome del secondo centravanti che sarà l’alter ego di Simy, il nome che viene automatico pronunciare è quello di Palladino. Tanta serie A alle spalle e punto di riferimento del progetto. Ma occhio alle incursioni di Martella e quelle di Capezzi, lo scorso abili e continui ad appoggiare l’azione offensiva. Certo, in serie A è tutta un’altra musica e le verifiche saranno molto più severe”.
Intervista realizzata da Rocco Crea (Twitter @Rocco_Crea)