Vi abbiamo presentato il Napoli, ora tocca all’Empoli. Sorpresa nelle ultime due stagioni, gli azzurri sono chiamati a confermarsi. Con una squadra molto giovane, come al solito, e un tecnico quasi sconosciuto: Giovanni Martusciello. Che è nell’ambiente da tempo e lo conosce molto bene. Gabriele Guastella, direttore di PianetaEmpoli, ci porta alla scoperta dell’Empoli, in vista della prossima annata.
Come arriva l’Empoli alla prima giornata di campionato?
L’Empoli arriva alla prima giornata con una gran voglia di far bene. Giovanni Martuscello lo ha ripetuto spesso durante la preparazione: vuole partire bene, anche perché il calendario impone una partenza positiva. Le prime quattro sono abbordabili per i toscani.
Un punto di domanda è come ci arriverà dal punto di vista emotivo: dipenderà anche dall’esito della partita di Coppa Italia. Sabato sera, al Castellani, gli azzurri affrontano il Vicenza. Che l’anno scorso regalò una sconfitta alla prima di Giampaolo. Una motivazione in più per iniziare bene: potrebbe essere un’iniezione di fiducia, per la prima proprio contro la Sampdoria.
Cosa manca ancora sul mercato?
Se non parte Saponara, all’Empoli probabilmente manca poco. Penso che manchi un faro a centrocampo: potrebbe tornare Paredes? La società ha smentito, ma potrebbe comunque cercare quel tassello per completare la rosa. Può essere Crisetig, che è rimasto ai margini del Bologna, dopo la precedente esperienza col Cagliari.
Potrebbe arrivare qualche giovane di prospettiva, per farlo crescere. Se dovesse partire Barba, invece, l’Empoli dovrebbe cercare un difensore centrale.
Via Giampaolo, successore di Sarri, sulla panchina siederà Martusciello: per chi non lo conoscesse, chi è? E come giocherà la squadra quest’anno?
Se ne va Giampaolo e “arriva” Martusciello, che non se n’è mai andato. È arrivato vent’anni fa dall’Ischia, da calciatore, e da allora questa storia d’amore non s’è mai interrotta: nemmeno a fine carriera, quando ha vestito altre maglie.
Poi è tornato: prima nel settore giovanile, quindi è stato mandato a fare da uomo-spogliatoio in prima squadra e con l’arrivo di Sarri è diventato suo consigliere. E l’anno scorso è stato il vice di Giampaolo. Ci vorrebbe un libro per raccontare chi è Giovanni Martusciello: ha segnato con la maglia dell’Empoli in tutte le categorie disputate.
Alcuni gol sono stati importantissimi, come quello nell’unica vittoria in trasferta nel derby contro la Fiorentina. Ha vinto una Coppa Italia di Serie C, diversi campionati e ha festeggiato traguardi ambizioni. Probabilmente rappresenta la continuità delle ultime gestioni: la sua scelta si spiega anche così.
L’Empoli è celebre per lanciare tanti giovani con costanza: chi sarà la sorpresa di questa stagione?
L’Empoli continuerà a giocare con lo stesso modulo degli anni scorsi: quattro difensori; tre centrocampisti, con uno più arretrato a fare da faro e il fantasista dietro le punte. Con Saponara in rosa, ovviamente, è più facile adottare questa disposizione.
È il proseguimento dei dettami tecnici-tattici della società degli ultimi quattro anni, tramandati anche al settore giovanile. Infatti, anche i più giovani giocheranno con questo modulo, in modo che sia più semplice per loro inserirsi in prima squadra. Ci sono diversi giovani aggregati che potranno diventare il futuro dell’Empoli e del calcio italiano.
Qualche nome?
Mi vorrei sbilanciare dicendo che la sorpresa potrebbe essere il riscatto di Alberto Gilardino, che potrebbe trovare a Empoli l’habitat giusto per dimostrare di essere ancora un grande campione.
Ma visto che a Empoli è giusto parlare di giovani, ci possono essere tante sorprese: potrebbe essere l’anno della consacrazione per Saponara e Pucciarelli; poi io sono stato colpito da Dimarco, proveniente dall’Inter e protagonista con l’under-19.
E tra i giovani che potrebbero essere il futuro, di cui parlavo prima, ci metto Alberto Picchi, nipote di Armando: se non partisse, sembra ci sia la Spal, potrebbe esserci qualche sopresa positiva. Potrebbe essere anche l’anno di Dioussé, centrocampista che ha esordito a diciott’anni.
La salvezza è l’obiettivo stagionale, ma qual è il tuo pronostico? Si può ambire a qualcosa in più?
Difficile pronunciarsi alla vigilia, senza aver visto una partita ufficiale. E senza aver visto l’impatto con il calcio che conta dei tanti giovani. La salvezza resta l’obiettivo di questo Empoli. Che, come ha detto Martusciello, deve “avere paura” di non salvarsi. Ma non deve essere un freno, anzi: deve essere uno stimolo per raggiungerla.
Si alzerebbe l’astiscella, se si riuscisse a centrare la terza salvezza, un traguardo storico. È un grande obiettivo: regalarsi la quarta Serie A consecutiva, cosa mai successa. Neanche nel 2007-08, quando l’Empoli andò in Europa League e aveva una squadra di “stelle”, come Giovinco e Marchisio.