Un solo aggettivo può descrivere la campagna acquisti condotta dalla Juventus sino ad ora: faraonica. L’a.d. bianconero Beppe Marotta, infatti, ha depositato in Lega il contratto quadriennale di Gonzalo Higuain, strappato al Napoli grazie al pagamento della clausola rescissoria del valore di 90 milioni di euro. Il suo acquisto va quindi ad occupare il terzo gradino fra i più cari della storia del calcio, appena alle spalle di Bale al Real Madrid ed a quello di Cristiano Ronaldo, sempre acquistato dai Blancos.
ACQUISTO SPIAZZANTE – Il Pipita rappresenta un sogno al quale i tifosi di Madama non avrebbero mai osato sperare sino ad un paio di mesi fa. I motivi sono due: intanto per via della parsimonia che da sempre ha caratterizzato il mercato della Juventus, sempre attenta a spendere con oculatezza ed aggrappandosi alla logica dell’autofinanziamento, inoltre perchè Gonzalo è stato l’antagonista principale dell’ultima stagione, soprattutto incarnando le speranze e le preghiere dei tifosi partenopei in ottica scudetto, al di là della quantità industriale di reti messe a segno. E poi, un po’ come è stato per Pjanić del resto, il Napoli come la Roma è avversaria-rivale dei bianconeri, non tanto per questioni storiche legate a palmarès e/o sale trofei, quanto per la costruzione di progetti validi nel corso degli ultimi anni e di candidature più o meno velate per la vittoria del campionato. Ragion per cui, strappare due fuoriclasse alle maggiori accreditate a dar fastidio, catapulta di diritto la Juventus ad ottenere non solo il titolo di regina indiscussa del calciomercato, ma in particolar modo manifesta la superiorità economica del club di c.so Galileo Ferraris, oltre che un divario tecnico già conosciuto ma che adesso rischia di non concedere più chances di colmare il gap. Perlomeno a distanza di pochi anni.
HIGUAIN, TOP PLAYER ASSOLUTO – L’arrivo dell’argentino giova non soltanto alle speranze di incrementare ulteriormente il numero delle reti messe a segno dalla Juventus, ma regala ad Allegri un top player in grado di giocare anche per la squadra. Ovvio che pensando al Pipita, riaffiorino ricordi della spettacolare rovesciata dal limite dell’area effettuata contro il Frosinone, le cavalcate palla al piede – potenti e veloci – oppure le conclusioni di prima intenzione che hanno fulminato i portieri spesso sul palo più lontano. Tuttavia Higuain è anche un attaccante moderno, che sa lavorare palloni per i compagni a ridosso dell’area di rigore, che detta i passaggi muovendosi su tutto il fronte, e che conosce il sacrificio nei momenti di difficoltà. Un acquisto che vale la cifra erogata per il pagamento della clausola insomma, specialmente in virtù del mercato odierno che attribuisce prezzi da capogiro senza apparenti e valide motivazioni (De Bruyne e Sterling ad esempio).
OBBLIGO CHAMPIONS? DIPENDE – Palese è il fatto che la Juventus, oltre a vincere il sesto titolo consecutivo (il che rappresenterebbe un record esclusivo) sia intenzionata ad arrivare fino in fondo alla Champions League. Tuttavia, a tal proposito è bene fare chiarezza anzitempo. Logico infatti, che se dovesse avvenire il miracolo di trattenere Pogba – sacrificando altre pedine dello scacchiere al suo posto – allora i bianconeri avrebbero l’obbligo di riportare a Torino un trofeo che manca oramai da vent’anni, anche per ripagare al meglio l’immane sacrificio economico che comporterebbe non cedere il francese. Al contrario, qualora Pogba dovesse accasarsi allo United per la cifra monstre di circa 120 milioni di euro, allora l’obbligo diverrebbe un più semplice desiderio, naturalmente realizzabile, di vincere la Champions League. Il punto è che un centrocampista come il polpo non esiste sul mercato, e cederlo significherebbe perdere giocoforza qualcosa in termini di qualità, qualsiasi nome venga accostato ai bianconeri in sua vece. Ed in Europa, dalle rose dei vari Real, ma soprattutto Barcellona e Bayern, abbiamo avuto modo di appurare negli ultimi anni quanto sia importante godere non soltanto di titolari al top, ma anche di una panchina dall’alto tasso qualitativo.
UN APPEAL IN CRESCITA COSTANTE – Ormai sono in molti a non vedere più grosse differenze fra gli organici, ma anche e soprattutto fra gli operati condotti dai vertici societari della Juventus e le big del calcio europeo. Difatti, oggi più che mai, i campioni d’Italia sembrano godere di un rinnovato appeal, che dal 2011 ad oggi ha sicuramente raggiunto il picco più alto, generando nella maggior parte degli addetti ai lavori del panorama internazionale non soltanto un plauso o un riconoscimento alla seria candidatura per la vittoria della prossima edizione della Champions, ma soprattutto la ritrovata voglia di far parte di un progetto solido e riconosciuto come tale. E’ proprio il caso di Higuain, che al ricco Paris Saint Germain ha preferito proprio la Juventus, ma anche quello di Axel Witsel, tanto per citare i nomi più recenti. Il belga – che gravita in orbita Juve in virtù della vicenda Pogba – ha già rifiutato la corte del Napoli e starebbe temporeggiando dinanzi alle avances di Inter ed Everton, nonostante lo Zenit abbia già raggiunto un accordo con gli inglesi a quota 30 milioni. Il perchè? Provate ad immaginarlo.
Rocco Crea (Twitter @Rocco_Crea)