Dopo gli anni bui di Calciopoli, la retrocessione e le annate da settimo posto, la Juve ha iniziato a vincere e non si è più fermata. Da anni vince, e alle volte stravince, il campionato italiano, ha messo in bacheca la decima e l’undicesima Coppa Italia, ma pare non bastare mai, perché?
Forse perché i bianconeri hanno la vittoria nel DNA , come insegna Boniperti, o forse perché dalle parti di corso Galileo Ferraris e dello Juventus Center (e a breve, sugli spalti) si sente un sordo brontolio, una fame di Europa che non si vedeva da anni e che non può essere paragonata a quella di nessun altro club in Italia. La Juventus ha fame.
Ne ha un sacco ed a tutti i livelli, dalla dirigenza, alla squadra fino ad arrivare ai tifosi.
Il Capitano, tanto per iniziare, è Gianluigi Buffon, un trentottenne che gioca con l’agonismo di un ragazzino, e che, anche non essendo più giovanissimo, ha una voglia incredibile di continuare su questi livelli fino ai quaranta per eguagliare un mito ed un icona come Zoff. Possiamo quindi essere certi che in questo lasso di tempo Gigi metterà l’anima ed il cuore in campo per vincere su ogni fronte possibile, specialmente quella Champions che, per lui che ha vinto quasi tutto, è diventata un’ossessione.
Ma questa ossessione è ben condivisa da quelle parti. La squadra per essere competitivi dappertutto c’è: la difesa più elogiata dell’europeo in Francia è bianconera e, come il capitano, corre contro il tempo per regalare e regalarsi delle soddisfazioni importanti prima di non poter più dare il massimo fisicamente per questi colori. Chiellini, Barzagli e Bonucci, insieme ad Evra e Dani Alves, hanno l’esperienza e la qualità per portare la Juve al top, e tutti sembrano remare ideologicamente dalla stessa parte. Inoltre ci sono i giovani come Rugani e Alex Sandro, presi sotto l’ala dei senatori e già rodati la passata stagione, che saranno pronti a dare tutto per un posto da titolare davanti a questi difensori monumentali, perché essere titolare alla Juventus conta, eccome se conta.
Lo sa bene Miralem Pjanic che, appena sbarcato a Torino, ha affermato di essere venuto alla Juve per vincere, ed in un centrocampo titolare con Marchisio, Pogba e Khedira ad aiutarlo non lo si può francamente biasimare. Il lavoro della dirigenza è stato quasi perfetto in questi anni, assemblando quello che alcuni giudicano come il miglior centrocampo d’Europa (magari è un azzardo, ma i numeri ci sono) per qualità e per motivazioni. Ogni singolo componente ha infatti la sua ragione per voler vincere tutto il possibile quest’anno: chi per rivalsa (Marchisio e Khedira), chi per affermarsi definitivamente a livello mondiale (Pjanic e Pogba) e non importa se alla fine il mister li farà giocare in un centrocampo a tre a quattro o a cinque, loro daranno il massimo.
Lo hanno promesso e lo manterranno, soprattutto per se stessi e per i tifosi. Le seconde linee a centrocampo non sono ancora ben definite, solo Sturaro sembra avere il posto assicurato, ma siamo sicuri che i piani di mercato saranno oculati come al solito e che il centrocampo potrà essere l’arma in più della Juventus 2016/17.
L’altra arma si chiamerà Dybala. Senza nulla togliere al carro armato Mandzukic, che sicuramente vorrà fare meglio della stagione passata,“la Joya” ha fatto innamorare e sognare i tifosi juventini per tutta la passata stagione dimostrando una crescita verticale lungo tutto l’andare dell’anno. Si parla di motivazioni? Bene. Dybala deve certificare in questa annata la sua crescita esponenziale dimostrando quindi di essere diventato un “crack” di livello mondiale e riservarsi così un posto nella selezione argentina, dove, dopo l’addio (temporaneo o meno) di Messi, si è liberato un posto in attacco.
Stiamo parlando dell’Argentina però, la concorrenza sarà spietata, ma Paulo ha dalla sua parte i suoi 22 anni ed un posto da titolare in uno dei maggiori club europei, siamo sicuri che dare semplicemente il massimo durante il prossimo anno non gli basterà. Manca ancora qualcuno che possa sostituire Morata, ma la dirigenza non ha mai deluso i tifosi e, siamo certi, non lo farà nemmeno quest’anno, perché se una squadra vince bisogna dare i meriti a tutti, e questa dirigenza, attenta ed oculata, si merita più elogi di quanti fino ad ora gliene siano stati fatti.
Infine il mister: Massimiliano Allegri vuole vincere, vuole riversare la sua voglia matta sulla squadra in modo da ribadirsi in territorio nazionale e, sfruttando un po di scaramanzia, “fare una grande Champions”, per citare le sue parole. Allegri sa come vincere e sa come motivare un gruppo già ultra-qualitativo, non resta altro da fare che aspettare la prima di campionato per vedere se questa fame, questa voglia matta, troverà soddisfazione del rettangolo verde.