Paul e Paulo, un nome che sembra essere una garanzia. Pogba e Dybala nella scorsa stagione hanno dimostrato di avere un talento immenso, trascinando la Juve verso l’ennesimo e storico titolo. Una crescita, quella di Paul e Paulo, che non è passata inosservata: su di loro ci sono gli occhi di tutti i club più forti d’Europa, che sognano di acquistare i due giovani campioni bianconeri.
Sogno che, però, sembra destinato a rimanere tale: nonostante le ultime stime di mercato, secondo cui i due fenomeni bianconeri insieme varrebbero oltre 200 milioni di euro, la Juve non sembra minimamente intenzionata a privarsi di Pogba e Dybala. Il francese e l’argentino rappresentano infatti il presente ma soprattutto il futuro della Juve: la loro qualità estrema assicura alla Juve ancora parecchi anni al top in Italia e in Europa. I dirigenti fanno muro ed hanno piani molto chiari: resistere a qualsiasi assalto per i due fenomeni.
PAUL – Il più richiesto dei due è senza dubbio Pogba, ma la Juve sembra tutt’altro che intenzionata a cedere. Il piano, secondo Tuttosport, è semplice: nessun incontro con Mino Raiola. Non c’è, infatti, la necessità di incontrare il potente agente di Pogba: il francese non ha manifestato l’intenzione di andare via e la Juve non vuole ascoltare alcuna offerta di trasferimento, anche se superiore ai 100 milioni di euro. Un incontro con Raiola potrebbe esserci solo e soltanto per un rinnovo del contratto di Pogba fino al 2021, che legherebbe il francese ancora più stretto alla Juve.
PAULO – La Juve non teme nemmeno di perdere Dybala ed anche per lui si parla di un possibile rinnovo del contratto. La dirigenza bianconera ha intenzione di puntare tantissimo su Dybala anche a livello commerciale: la Joya è una vera e propria superstar, è uno dei giocatori più amati dai tifosi e il suo sorriso e i suoi modi gentili non fanno che aumentare la sua popolarità. Insomma, l’idea della Juve è quella di rendere Dybala un gioiello anche fuori dal campo: farlo diventare il testimonial numero uno della juventinità nel mondo, un po’ come capita a Messi con il Barça.
Alessandro Bazzanella