Ancora Italia-Spagna, per il terzo europeo di fila. Sembra quasi scritto nel destino che queste due squadre devono affrontarsi, e aggiungiamoci anche che il destino, finora, non ha mai sorriso all’Italia in quelle occasioni. Nelle ultime due sfide tra Italia e Spagna agli europei, però, c’era un giocatore che lunedì guarderà la partita da tifoso e spettatore: il grande talento Xavi, che ha parlato proprio della sfida di Saint Denis alla Gazzetta dello Sport.
DESTINO – “Sembriamo destinati a incontrarci sempre. Ed è una sfortuna per entrambi. E un peccato: questa partita arriva troppo presto. Poteva essere tranquillamente una semifinale o addirittura una finale perché, considerando il livello medio visto in questo Europeo, Italia e Spagna per me erano entrambe candidate alla finale”.
ATTACCO – “Ora in attacco non avete dei ‘crack’ di livello mondiale, però Eder e Pellè sono comunque giocatori che possono segnare in qualsiasi momento. E poi avete sempre la risorsa dei calci piazzati: De Rossi, Barzagli, Bonucci e Chiellini rendono pericolosa ogni palla ferma”.
PAURA – “Sì, fate paura perché sapete molto bene a che cosa giocate e perché sembra che non siate mai nervosi. Voi non avete problemi di fronte al pensiero dei supplementari o dei rigori, noi siamo lì con l’ansia di dover giocare e dimostrare qualcosa. Mi ricordo che avevamo sempre l’idea che nulla potesse innervosirvi, e quando vedi uno tranquillo finisci con l’agitarti tu. Per questo penso che a livello psicologico l’idea di dover affrontare l’Italia possa essere un problema e un handicap per la Spagna”.
CONTE – “Ha applicato la filosofia della Juventus: a proprio agio con o senza palla, difendendo profondo o facendo la partita a seconda degli avversari. Io vedo l’Italia di Conte come un mix tra Barça e Atletico”.
SCHEMA – “Il vostro 3-5-2 è il sistema più complesso per un avversario che vuole pressare alto. Quando deve uscire con la palla l’Italia con i 3 dietro e i due esterni ha 5 possibili portatori e diventa difficile pressare come piace alla Spagna. E poi giocando con 2 punte complica le cose davanti. Al Mondiale in Brasile tanto l’Olanda come il Cile scelsero di usare il 352 contro di noi e ci misero in grandissima difficoltà”.